COLPI DI SOLE
INTANTO nelle vere Maldive, come già in Australia, le barriere coralline sono in pericolo, addirittura prossime a un “declino catastrofico, morte e distruzione”. L’allarme arriva da Biosphere Conservation, una Ong internazionale che ha appena concluso il monitoraggio annuale dei “reef” dell’arcipelago dell’Oceano indiano. I risultati delle osservazioni rivelano tassi crescenti di morte e declino tra i coralli, decimati dai cambiamenti climatici e dall’aumento della temperatura dell’acqua. “L’arcipelago esiste proprio perché i coralli l’hanno costruito – ricordano gli scienziati –. Sono le foreste pluviali dei mari”
IL PASSAPAROLA t u tt a vi a viaggia più veloce delle forze dell’ordine: così sono spuntati subito un sito “ufficiale”, maldivedimilano.ch, e la geolocalizzazione su Google Maps, convintosi anche lui, buon motore di ricerca, che “le Maldive di Milano” si trovino davvero presso il ponte dei salti di Lavertezzo. La moda – assai banale – di sfruttare il marchio “Maldive”, appioppandolo a qualunque spiaggia, litorale o insenatura vagamente cristallina, non è nuova: anni fa in Puglia si sono inventati, appunto, “le Maldive del Salento”, con tanto di sdraio enorme all’ingresso del lido, dove i bagnanti si fermano in massa a farsi foto e selfie, intasando e infestando ulteriormente il luogo, che vorrebbe essere paradisiaco. E infatti, per mantenersi vergini e incontaminati, hanno fatto sloggiare i vu’ cumprà, festeggiando su Facebook con un post sulla “pulizia mattutina a cura dei carabinieri”.
Tecnicamente, e prosaicamente, “le Maldive del Salento” si trovano a Salve in località Marina di Pescoluse, nome assai meno appetibile degli atolli nell’Oceano Indiano: nonostante il mare cristallino e la sabbia chiara, molti visitatori lamentano di essere stati delusi dalla spiaggia, in primis per il sovraffollamento molesto. Su Tripadvisor le Maldive tarocche hanno solo tre stelline su cinque, e i commenti più ricorrenti sono: “Troppe aspettative! Belle ma c’è di meglio! Non ci siamo! Troppo pretenziosi!...”. Un utente si sbilancia a scrivere che “il lido non è tutto sta cosa: sì attrezzato, ma lettini vicinissimi tra loro e mare abbastanza sporco, in più personale abbastanza scortese. Me ne sono andato, unica nota positiva sono riuscito a farmi ridare almeno i soldi del parcheg-
Nei veri atolli
gio”. Parcheggio, si intende, maldiviano doc, o dop a seconda dei gusti.
Intanto, le calette vicine rosicano non poco: quale turista potrà mai sperare di attirare Punta Prosciutto con un nome così? Idem per la vicina, e altrettanto bella, Punta della Suina – qualcuno però, capita l’antifona, ha timidamente avanzato una proposta: perché non ribattezzare le coste ono felice di informare i cittadini di Torre del Greco (oggi hanno visto arrestare il proprio sindaco) che alle prossime elezioni mi candiderò anche io”.
COSÌ, CON LA SEDIA di Ciro Borriello ancora calda – le sue dimissioni da primo cittadino di Torre del Greco saranno formalizzate soltanto il 17 agosto – il Comune partenopeo non ha dovuto attendere neanche un giorno per sapere chi potrà votare alle prossime elezioni. A consolare i cittadini, infatti, è accorsa subito, su Facebook Nina Moric. Sì, proprio lei. L’ex moglie di Fa- maialine “i Caraibi dello Ionio”? E qui scattano problemi di copyright perché anche Punta Scifo, nella non distante Calabria, sostiene da tempo di essere “i Caraibi d’Italia”, anche se le acque sono sempre quelle ioniche nel mar chiamato Mediterraneo.
TUTTAVIA, a minacciare Punta Scifo ci ha già pensato l’abuso edilizio, più che la concorrenza sleale dei rivali salentini: è di qualche giorno fa la notizia del rinvio a giudizio del soprintendente dell’area, Mario Pagano, e di altre cinque persone. I 79 bungalow con piscina costruiti vicino al mare non sfregiano solo l’ambiente, ma rischiano di deturpare anche il patrimonio arti-
Dal Salento al Ticino Spiagge, valli e lidi ribattezzati come paradisi esotici per attirare orde di turisti