Il Fatto Quotidiano

“Stai con un uomo africano” Il negoziante razzista nega lavoro all’aspirante commessa

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▶“PERMETTIMI di non affidare la cassa di un negozio a chi divide la sua vita con un africano”. Con questo messaggio Chiara, 18enne piemontese, si è vista rifiutare l’impiego da un datore di lavoro razzista. Il caso, avvenuto a Torino, è stato denunciato per primo da ilfattoquo­ti

diano.it . L’episodio è avvenuto il 7 agosto quando la giovane ha mandato il suo curriculum per un lavoro in un negozio di musica nel capoluogo. Il titolare, Claudio A., l’ha “bocciata” dopo aver visto il profilo della ragazza su Facebook e aver notato una foto che non ha gradito: quella di lei con il suo fidanzato Olivier, 19enne di origini nigeriane. “Scusa, ma ho guardato bene il tuo profilo – le ha scritto –. Non credo che tu sia la persona che sto cercando, mi spiace, scusa. Se ti posso dare un piccolo consiglio, cambia le foto del profilo e non evidenziar­e il tuo rapporto, non so se mi spiego”.

Chiara ha risposto al titolare: “Se lei è una persona razzista io non lo sono. Sono una normale 18enne con un fidanzato, quasi marito. Non le permetto di dire cosa posso mettere o non mettere nel mio profilo”. E poi ancora: “Non si preoccupi, se solo guardando il mio profilo ha capito che non sono la persona giusta per il suo posto di lavoro, posso capire che lei è una persona molto superficia­le, quindi non avrei accettato il suo posto ugualmente, dopo questo messaggio”. Dopo un altro breve scambio di messaggi, il gestore del negozio ha esternato in modo palese il suo razzismo: “Per me puoi uscire anche con il mostro di Firenze, ma permettimi di non affidare la cassa di un negozio a chi divide la sua vita con un africano”. “Non ci ho visto più – ha dichiarato la giovane a ilfattoquo­tidiano.it – non puoi discrimina­rmi per la relazione che ho”.

Sul suo profilo Facebook, invece, Claudio A. ha pubblicato come immagine di copertina una foto di “Defend Europe”, l’iniziativa di Generazion­e identitari­a per bloccare i migranti nel Mediterran­eo. Solo pochi giorni fa un ragazzo milanese si è visto negare un lavoro in un albergo di Cervia dal titolare: “Mi dispiace Paolo, ma non posso mettere ragazzi di colore in sala. Qui in Romagna la gente è molto indietro con la mentalità. Scusami ma non posso farti venire giù”.

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Chiara col fidanzato

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