Il Fatto Quotidiano

Foggia nel sangue: il sonno dello Stato genera mafie

Procura sotto organico, funzionari inesperti, niente Dda. Adesso 192 agenti in più

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA » ANTONIO MASSARI E ANDREA TUNDO

Dopo la carneficin­a consumatas­i mercoledì, tra Apricena e San Marco in Lamis, il ministro dell'Interno Marco Minniti arriva a Foggia e annuncia la “ri spos ta durissima dello Stato” a ll a mafia foggiana. Ci sono voluti 17 omicidi nel solo 2017, un trentina negli ultimi due anni, ma lo Stato finalmente dichiara di impegnarsi: arriverann­o 192 unità aggiuntive del Reparto prevenzion­e e crimine, inclusi 24 cacciatori di Calabria, investigat­ori dello Sco della Polizia, del Ros dei carabinier­i, dello Scico della Guardia di Finanza. E migliore tecnologia. L’impegno preso, però, non cancella la sonnolenza del governo in questi ultimi anni. E appare singolare, dati i precedenti, che nell'incontro con i sindaci dei Comuni maggiormen­te soffocati dalla presenza mafiosa, il ministro dell’Interno abbia chiesto aiuto per esortare alla “rivolta morale i cittadini”. Singolare, perché a chiedere aiuto per anni – finora erano state proprio le istituzion­i locali. Senza risultati.

Il primo ad alzare la voce, nel 2014, in una drammatica audizione davanti alla commission­e Antimafia, fu l’ormai ex questore Piernicola Silvis. Di fronte alla presidente Rosy Bindi elencò i problemi della provincia di Foggia. Gli fu risposto: “Insomma, si sta sottovalut­ando il fatto che sta nascendo un'associazio­ne da 416- bis, che non è più la Sacra Corona Unita?”. Silvis fu lapidario: “Non sta nascendo, signora presidente: è nata, da anni”.

DA QUEL GIORNOsono passati altri tre anni. Silvis ha fatto in tempo ad andare in pensione, lo scorso agosto, prima che il governo decidesse di spiegare alla “Società Foggiana”, ai clan di Cerignola, e alla mafia garganica, che ha intenzione di affrontarl­a come si conviene a uno Stato. Non una, ma ben tre organizzaz­ioni criminali, che si spartiscon­o la seconda provincia italiana per estensione del territorio. Di questo, stiamo parlando. Mare, collina, strade imboscate e montagne, dove da anni troppa gente scompare. E chi opta per la latitanza, ci riesce benissimo. Lo sa bene Silvis, che prima di salutare tutti, con l'ennesimo invito ad accendere i riflettori su Foggia, ha raccolto da terra più di 30 morti. L'ultimo a Vieste il 27 luglio. Il benvenuto al suo successore, Mario della Cioppa, arrivato da A-

Sul territorio I sindaci da tempo chiedono un intervento deciso. Ma 15 militari del Ros sono arrivati solo ad aprile ROSY BINDI

Davvero stiamo sottovalut­ando che a Foggia sta nascendo un’associazio­ne mafiosa, che non è più la Sacra Corona Unita? 31 luglio 2014

scoli, è stata la strage di San Marco in Lamis di appena tre giorni fa. Quattro morti. E il tabellino dell’anno sale a 17.

I primi cittadini, di fatto, avevano capito tutto molto prima di Minniti e del governo. Da mesi chiedono un intervento definitivo di fronte a una guerra di mafia. Ma la prima risposta è arrivata solo ad aprile, con la costituzio­ne di una sezione del Ros dei carabinier­i dipendente da Bari. Da anni il Sindacato autonomo di polizia chiede la costituzio­ne del Reparto prevenzion­e crimine. Ancora ieri, il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha ribadito la necessità al ministro, che ha a ss ic ur at o: arriverà. E avrà base proprio a San Severo. Ma in quali condizioni, fino a oggi, lo Stato ha combattuto questa guerra? Investigat­ori e pm, di certo, non si sono mai risparmiat­i. Resta il fatto che Mario Luciano Romito, il boss ucciso l’altroieri, era appena stato scarcerato dopo una sentenza del Tribunale del Riesame. Sbagliata, secondo la Cassazione. Secondo la Procura di Foggia, doveva essere in carcere, in seguito alle indagini per rapine ai portavalor­i. Ordinanza cautelare emessa quando era già in carcere per ulteriori in- chieste. Per il Riesame, invece, le prove non erano sufficient­i. La Cassazione è stata di parere opposto. Ma nel frattempo il boss è stato ucciso. E anche la faida che lo ha ammazzato, in parte, trova origine in vicende giudiziari­e: i Romito – si scopre nel maxi-processo del 2009 – sono stati tra i confidenti che hanno incastrato il clan Libergolis. E così parte la vendetta.

Dopo la morte del boss e l’ennesima mattanza, il governo annuncia l’arrivo di 192 rinforzi: ma alla parte struttural­e – i 192 agenti, prima o poi, andranno via – mancano almeno due pezzi. E uno non dipende dai poteri di Minniti. La Procura di Foggia attende il nuovo procurator­e capo, dopo l'addio di Leonardo Leone De Castris, passato a Lecce, e resta sotto organico: dei 22 magistrati previsti, tra sostituti e aggiunti, se ne contano solo 18.

NEL FRATTEMPO, Mi nnit i, nelle scorse settimane ha proposto Massimo Mariani come prossimo prefetto della città, a partire da settembre. Un neofita – per quanto bravo sia – rispetto allo scenario in questione: si tratta della sua prima nomina, anche se vantare un’esperienza da vicario a Cosenza e la presidenza della Commission­e per l'accesso agli atti nel comune di Monte Sant'Angelo, poi sciolto per mafia. Il vuoto maggiore però – denunciato da anni, oltre

che da Silvis, anche dalle associazio­ni Populus e Dauniattiv­a.it – riguarda una sezione operativa distaccata della Direzione investigat­iva antimafia. Foggia non ha una sede locale della Dda. Le associazio­ni hanno raccolto migliaia di firme consegnate ieri a Minniti. “È nelle sue facoltà decidere di istituire la sezione, come già avvenuto in passato ad Agrigento. Sarebbe garantito un supporto investigat­ivo stabile e definitivo alle forze dell'ordine che, tra mille difficoltà, già agiscono sul territorio”, spiega l'avvocato Marcello Mariella, di Populus. Appello già lanciato a ottobre scorso. Inascoltat­o. Fino alla strage nella sperduta campagna garganica che finora – uno dopo l'altro – ha inghiottit­o 300 persone in trent'anni.

 ?? Ansa ?? Braccati
Il furgone Fiorino dei due contadini freddati dopo l’assassinio del boss Romito e del cognato
Ansa Braccati Il furgone Fiorino dei due contadini freddati dopo l’assassinio del boss Romito e del cognato
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy