Il Fatto Quotidiano

Musicisti, indipenden­ti e in uscita. Dall’Italia

- » DILETTA PARLANGELI

MIL TOUR DELLA MAHLER ORCHESTRA I 112 musicisti della Gustav Mahler Jugendorch­ester, orchestra giovanile fondata da Claudio Abbado 30 anni fa, saranno il 15 agosto a Pordenone. Da qui partirà il tour europeo. Il 18 agosto suonerà a Udine, sotto la guida di Lorenzo Viotti assimo se ne va in Spagna. Awa ha fatto dell’Europa la sua casa, che prima era a Roma. Francesco e Ilaria, da anni, girellano per la Francia, dove li aspettano. Alessio si dà alla traduzione. Ricercator­i? Dottorandi? Diplomati che “meglio lo stage all’estero”? Macché: musicisti. Indipenden­ti, per l’esattezza.

Nati o cresciuti artisticam­ente in Italia, scelgono di esibirsi per un pubblico che apprezza. Apprezza eccome. E mica perché la cricca degli italiani fuori confine fa gruppo. Più semplice: perché piacciono.

“A MAGGIO scorso ho fatto il tour in Spagna e sono rimasto sorpreso dall’attenzione con cui le persone ascoltavan­o la mia musica, quindi ho scelto di far uscire il mio nuovo singolo lì”, racconta Max Dedo (polistrume­ntista e trombettis­ta da anni al fianco di Max Gazzè). Nel 2016 è uscito il suo album solista Cuore Elett r oa c u s ti c o e ora la sua La Chica audaz fa il giro iberico, con nuove date già fissate a settembre. “Qui l’attenzione dei media è focalizzat­a sempre sugli stessi. Non sono un genio incompreso, sia chiaro: avevo voglia di cambiare aria”.

Awa Ly, una delle migliori voci in circolazio­ne, è nata a Parigi, ma prima di arrivare a Roma non aveva mai pensato di fare della musica il suo lavoro. Non scriveva canzoni e non aveva una band. Ora, il colmo, è che il suo elegante Five and a feather in Italia non si trova. Non c’è proprio. Né in versione fisica, né in quella digitale. E se non esce il disco, poi, diventa difficile fissare le date, in Italia. Se non suoni però, non fai sentire il disco. E quindi? E quindi niente, succede che il tuo disco esce in Germania, fai un primo tour e continui. Fai 12 date in meno di due settimane, arrivi in Austria, in Belgio, in Francia. In Germania sono ancora curiosi (radio, tv, club, pubblico) e ci ritorni. “Ho l’impression­e che qui trovino posto gli artisti di fascia ‘top’o quelli di nicchia, che hanno un circuito preciso. Se ti trovi in una fascia di mezzo, è difficile – racconta Awa Ly – Sono dispiaciut­a, ma non troppo stupita, perché da queste parti ci vuole sempre più tempo, finché la gente si interessa sul serio. Ho iniziato tutto a Roma, ed è un po’ come studiare in un Paese e poi andare altrove a fare quello che vuoi”. Nono-

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