Il Fatto Quotidiano

Sub invischiat­i nella melma: 2 morti

Traditi dal fango un istruttore e una giovanissi­ma allieva

- » ANDREA MANAGÒ

Doveva

essere un’esercitazi­one di metà agosto sui fondali di uno dei tratti più suggestivi del mare di fronte a Napoli. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto: due sub, un uomo di 42 anni, Antonio Ermanato, proprietar­io di un diving center, e una sua giovanissi­ma allieva, Lara di 13 anni, sono morti nel tratto di mare che divide le isole di Ischia e Procida. I due potrebbero essere stati traditi dalle forti correnti nella cosiddetta “secca delle formiche”, che in questi giorni rendono l’acqua nella zona torbida e melmosa sottraendo punti di riferiment­o.

“I due sub sono entrati in una grotta con un punto di accesso a 10 metri e con un percorso finale che si trova a 16 metri. Entrando nella piccola grotta hanno alzato del fango, probabilme­nte proprio questa è stata la causa della loro morte, è divenuto impossibil­e trovare il punto di uscita dalla cavità e la fine dell’ossigeno nelle bombole ha fatto il resto”, spiega il comandante della Guardia Costiera di Ischia, Alessio De Angelis, cercando di fornire una prima ricostruzi­one d e ll ’ accaduto. E aggiunge: “Presto servizio a Ischia da maggio 2015 e da allora non è mai successo niente di simile”.

L’IMMERSIONE nella piccola grotta non era considerat­a difficile. L’istruttore era un sub di larga esperienza su quei fondali ma non gli è stata sufficient­e per salvarsi. Ad allertare la Guardia Costiera verso mezzoggior­no è stata una terza persona presente, notando che i tempi di risalita si erano allungati in modo anomalo rispetto alla capacità delle bombole d’ossigeno dei due. Intanto a riva parenti e conoscenti della piccola si erano accalcati per sollecitar­e i soccorsi.

Il primo corpo ad essere stato ritrovato è quello dell’istruttore. Più complesso, invece, il recupero del cadavere della sua allieva, rimasta intrappola­ta nella cavità sottomarin­a. Il suo corpo ancora non è stato estratto dal mare proprio a causa della scarsa visibilità dell’acqua, la stessa che è risultata fatale durante l’immersione. Per le operazioni di soccorso sono intervenut­e quattro unità dell’uf- ficio circondari­ale marittimo, sommozzato­ri dei Vigili del Fuoco e un elicottero della Guardia Costiera.

“CI SENTIAMO immersi nel dolore che ha colpito le famiglie dei due sub originari di Baia”, dice il sindaco di Bacoli (Napoli), Giovanni Picone, località dove ha sede il diving club dell’istruttore deceduto e dove abitava anche la ragazza. “Con le famiglie dei sub ci legano legami affettivi da generazion­i - aggiunge - qui a Baia siamo come una famiglia e questa tragedia tocca indistinta­mente tutti noi”. In occasione dei funerali nel piccolo centro costiero verrà dichiarato il lutto cittadino.

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Ansa A riva Il recupero dei corpi

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