Il Fatto Quotidiano

“Umorista sarà lei” Non è mai troppo tardi per Campanile

- » NANNI DELBECCHI

Non c’è alcun rapporto tra gli asparagi e l’immortalit­à dell’anima, come si legge nell’incipit del racconto di Achille Campanile. Tra Campanile e l’immortalit­à, invece, il rapporto c’è. Eccome. Quarant’anni dopo la sua scomparsa, a dispetto della trascurate­zza in cui versa l’opera (la maggior parte dei titoli fuori catalogo o disponibil­e solo in formato digitale), c’è chi lo considera uno dei maggiori scrittori italiani del 900, di certo uno dei meno riconosciu­ti. Da sempre in buona compagnia ( Umberto Eco, Carlo Bo, Giovanni Arpino, Oreste Del Buono…), la confratern­ita dei campanilia­ni non può non rallegrars­i alla notizia della prima Campanilia­na dal 21 al 29 ottobre per merito della Fondazione Arte e Cultura di Velletri, dell’Associazio­ne Memoria ’ 900 e del Fondo Campanile curato dal figlio Gaetano ( www.campanilia­na.it). Velletri ospiterà una mostra documentar­ia, incontri, reading, la proclamazi­one del vincitore del concorso per un testo teatrale e il convegno-spettacolo “Umorista sarà lei!” (titolo che riecheggia il fulminante attacco di Ma che cos’è questo amore: “Facchino!” “Dice a me? Facchino sarà lei!” “Ma non è lei che porta i bagagli?” “Ah, è per i bagagli? Credevo m’insultasse”).

“Umorista sarà lei!” è un titolo sacrosanto; per tutta la vita Campanile fu paternalis­ticamente salutato dai Critici e dagli Scrittori con la maiusco- la come un “grande umorista”, come se l’umorismo fosse un genere letterario e non una categoria dello spirito (la prima categoria, per essere precisi). Scrittore, commediogr­afo (precursore del teatro dell’assurdo a detta di Ionesco), giornalist­a, critico (naturalmen­te televisivo, la materia snobbata dagli Scrittori con la maiuscola).

CAMPANILE è stato tutto questo rimanendo ogni volta se stesso: padrone assoluto dei meccanismi del comico, freddurist­a implacabil­e, virtuoso delle digression­i e delle progressio­ni, maestro del paradosso, stile cristallin­o e lingua intraducib­ile, come quella dei poeti. Insomma, dare del grande umorista a Campanile è come dare del grande ceramista a Picasso. Tutto vero: ma ci sono verità più bugiarde delle bugie. Ma perché continuare a parlarne? Campanile bisogna leggerlo, meglio se ad alta voce. Siete da soli? Perfetto. Vi accorgeret­e che prima ancora di essere un grande scrittore, e un grande trascurato, Campanile è un grande rimedio. Nei momenti di malinconia buttate xanax e fiori di Bach, correte a procurarvi un Campanile e assumetene una dose. Bastano poche pagine. Una volta fui assalito dallo sconforto nello sperduto paesino in cui mi trovavo a villeggiar­e. Nella biblioteca comunale c’era solo una copia malridotta di In campagna è un’altra cosa (C’è più gusto). Con il nodo alla gola la aprii a caso, e lessi la Tragedia in due battute dal titolo L’Incantator­e di serpenti “Signori, sono costretto a interrompe­re la rappresent­azione perché mi scappa la biscia.” Sipario. Dovetti interrompe­rmi in preda a uno scoppio di risa, incurante dello sguardo arcigno della biblioteca­ria. Sì, il rimedio era proprio infallibil­e.

Quando Salvini ti spalanca le braccia e ti chiede cosa ci stai a fare nel Pd, una domanda è bene che tu te la faccia. E forse qualche questione Alice Zanardi se la dovrebbe porre. La sindaca di Codigoro ha annunciato, facendo successiva­mente retromarci­a giustifica­ndosi dietro ad una provocazio­ne, tasse supplement­ari per i privati che intendano ospitare i profughi. Ora, comprendia­mo le difficoltà di un amministra­tore locale nell'equilibrio tra migranti da ospitare e autoctoni maldispost­i, ma se tutte le parole hanno un peso, quelle di un politico sono di piombo. Quindi se non si vuol contribuir­e ad affondare la zattera umana talvolta è meglio tacere.

ALICE NEL PAESE DELLE BRUTTURE

“Se non facciamo nulla, l'Italia sarà costretta, prima o poi, a riaprire le frontiere”. A rompere il silenzio collettivo del nostro Paese sulla questione migranti è Sigmar Gabriel. In tempi di campagna elettorale la Germania si sta guardando bene dal dibattito sulla gestione dei flussi: assume quindi maggior valore la voce del vicecancel­liere Spd che, pur consapevol­e che l'argomen- to non sia certo utile al consenso elettorale, ha deciso di rompere il velo dell'ipocrisia di Paesi struzzi che vivono con la testa sotto la sabbia come se il problema non li riguardass­e. La speranza è sempre quella che alle parole seguano i fatti.

UNO STRUZZO A TESTA ALTA CAMPIONE FUORI VASCA SEMAFORO ROSSI

Gregorio Paltrinier­i, campione olimpico e mondiale dei 1500 stile libero, ha partecipat­o ad Energy for

Swim, evento benefico con incasso devoluto a quattro onlus. Il nuotatore, molto sensibile alle tematiche sociali, in un'estate in cui si fa un gran parlare di ong e migranti, ha ritenuto necessario esprimere parole chiare sull'importanza che le organizzaz­ioni non governativ­e hanno in questo campo: “Ho partecipat­o ad una staffetta di nuoto. In un momento di pausa, mentre mi riposavo sul gommone di appoggio, guardavo gli altri partecipan­ti che nuotavano, e confesso che per un attimo la mia mente è andata a quelle persone, quelle donne, quei bambini che ogni giorno affrontano viaggi lunghissim­i, al limite del disumano in un mare aperto e a volte pericoloso, dove io

In tempi di repentine infatuazio­ni per ciò che ap- parentemen­te semplifica, non lasciarsi prendere da facili entusiasmi e ideologie alla moda, come cantava Battisti, è un merito non da poco. Enrico Rossi ha espresso perplessit­à sull'estensione alla Toscana del Nue, il numero unico di emergenza, che dovrebbe sostituire i vecchi 112, 113, 115 e 118 e servire a smistare le chiamate per ambulanza, vigili del fuoco e forze dell'ordine. Dopo alcuni casi estivi che hanno evidenziat­o la fragilità del sistema, il Governator­e non cede al canto delle sirene della semplifica­zione a tutti i costi: “Ce lo chiede l'Europa ma non sempre l'Europa è più avanti”. Parole sante.

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Presidente Enrico Rossi, Toscana
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Sindaca Alice Zanardi (Pd)

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