I calciatori italiani sono i migliori, il loro cuore è il più controllato di tutti
Solo da noi il medico può bloccare l’attività. Ecco perché a volte sentiamo di campioni da sottoporre a controlli
Gentilissima Professoressa Galiuto, è notizia di questi giorni, che un famoso e talentuoso, nonché giovanissimo, calciatore abbia un problema cardiaco in corso di valutazione, che sta influenzando la sua carriera. Come è possibile? Nessuno se ne era accorto? Da padre di giovane e promettente calciatore le chiedo: come si fa ad essere certi che il cuore dei calciatori sia normale e resti sano durante la loro vita agonistica e anche dopo?
Gentilissimo lettore, la sua domanda tocca un argomento di attualità che colpisce interessi, passioni ed immaginario collettivo, ma che poi, purtroppo, torna nell’oblio. In realtà, bisognerebbe lavorare per evitare di occuparsi solo occasionalmente del cuore di un calciatore famoso che fa le bizze e prevenire ogni forma di alterazione o le complicanze di disfunzioni che non si riescono a prevenire.
Quando noi medici conferiamo a un atleta l’doneità agonistica valutiamo che in quel momento non abbia patologie che mettano a rischio la sua salute e la sua vita durante l’attività. Si stima infatti che la morte improvvisa degli atleti sia 2,5 volte più frequente che nei non atleti e l’evento drammatico accade a 2,3 x 100.000 atleti l’anno quasi sempre durante la competizione. L’idoneità agonistica è di pertinenza del medico dello sport che, in Italia, ha facoltà di consentire o bloccare temporaneamente o permanentemente l’atleta.
Il dramma è che, nel resto d’Europa e in altri paesi, non vige la stessa legge, è diverso il protocollo di studio cardiovascolare e il giudizio del medico non è vincolante. Così gli atleti, più spesso i calciatori, fermati in Italia, vanno a competere negli altri Paesi, rischiando la vita e, qualche volta, perdendola.
Le cause cardiovascolari di “non idoneità” possono essere di tipo congenito ed allora conviene scoprirle al più presto. Oppure possono essere acquisite, dovute ad esempio ad infezioni ed infiammazioni e, qualche volta ad eccesso di allenamento. La possibilità di sviluppare malattie cardiache nel tempo rende utile ed in Italia obbligatorio le visite pe- riodiche. Ma il punto – e vengo alla sua preoccupazione di padre – è come fare a proteggere il cuore dei calciatori dalle malattie acquisite? Agli atleti non basta sottoporsi alle visite periodiche, è necessario rivolgersi ad un cardiologo con la specializzazione in medicina sportiva, che sappia “studiare” tutte le componenti strutturali e funzionali del cuore e poi consigliare come farlo funzionare al meglio attraverso un progetto complesso di nutrizione ed allenamento, ed identificare nuove alterazioni precocemente, prima che diventino irreversibili.
Il cuore d'atleta è il motore complesso di una macchina complessa che richiede una manutenzione approfondita e frequente in mani altamente specializzate in modo da poter raggiungere prestazioni… vincenti.