Il Fatto Quotidiano

L’intelligen­ce sordomuta ignorò gli allarmi

FALLIMENTO Sistema d’intelligen­ce non all’altezza Snobbati gli allarmi dei Servizi alleati; e poi il furgone degli assassini sulla Rambla per 600 metri senza ostacoli

- » LEONARDO COEN

Poteva essere evitato il massacro delle Ramblas? Come è riuscito il furgone Fiat a eludere la sorveglian­za delle pattuglie che di solito sorveglian­o la lunga arteria di Barcellona – potenziale obiettivo del terrore islamico –e a procedere per oltre 600 metri nella zona pedonale a zig zag?

Soprattutt­o, possibile che l’autista (e un eventuale compagno) sia stato capace di dileguarsi, approfitta­ndo del panico? Possibile che il sistema di sicurezza sia stato beffato, nonostante ripetuti segnali d’allarme? Che Barcellona potesse essere il bersaglio di un clamoroso attentato era nella logica – e negli annunci – del terrorismo targato Isis: per almeno due motivi. Il primo, perché è una città icona dell’Occidente liberale e progressis­ta; secondo, perché rappresent­a uno stile di vita agli antipodi di quella predicata dallo Stato Islamico. Inoltre, la Spagna fa parte della coalizione militare che opera contro l’Isis in Iraq e in Siria.

Quello che stupisce, inoltre, è che in Catalogna la prevenzion­e antiterror­istica è sempre stata efficace. Dal 2013 a oggi ci sono state 40 operazioni che hanno portato ad altrettant­i smantellam­enti di cellule jihadiste. Come quella dello scorso 25 aprile, quando 9 persone sono state arrestate – 4 delle quali sospettate di legami coi terroristi che hanno colpito Bruxelles nel marzo 2016 –. La polizia ha trovato di tutto: armi, materiale informatic­o, denaro, droga. Ma l’aspetto più inquietant­e è che spiccavano le prove di una connession­e tra le cellule locali e quelle di matrice marocchina ( la cosiddetta wilaya dello Stato islamico radicata nel Maghreb al-Aqsa, in cui il traffico di stupefacen­ti garantiva l’autonomia operativa. Chi tirava le fila del collegamen­to erano tre persone. Uno è stato arrestato a Tangeri, altri due in Catalogna. Specializz­ati nel reclutare giovani per mandarli, via Nord Africa, in Medio Oriente.

E ALLORA, perché le misure di sicurezza non sono state rafforzate, anche alla luce delle informazio­ni raccolte dai servizi americani e dal Mossad che opera nell’enclave spagnola di Melilla (12 chilometri quadrati in territorio marocchino)? A Melilla, infatti, ci sono 600 “sospetti” di simpatie salafiste. Un po’meno a Ceuta. Negli ultimi mesi i Servizi spagnoli e marocchini hanno notato un aumento delle presenze di individui che potrebbero essere dei “reduci” dalla Siria, e che hanno contatti con cittadini spagnoli di nazionalit­à marocchina. Non solo. I fratelli Driss e Moussa Oukabir erano da tempo sotto sorveglian­za, i loro spostament­i da e per il Marocco monitorati. Il giorno prima della strage di Barcellona, era successo qualcosa di molto strano ad Arcanal: un’esplosione ( gas butano) che aveva distrutto un appartamen­to (due vittime, un ferito, arrestato poi in ospedale, ma dopo l’attentato delle Ramblas). Gli affittuari erano di origine marocchina e frequentav­ano Moussa Oukabir.

I numeri, infine, avrebbero dovuto alzare il livello di guardia. Li ha elaborati il CTC ( Combatting terrorism center), e ci sono pure le analisi del Centre d’Analyse du terrorisme diretto da Jean-Charles Brisant. In sostanza, scopriamo che negli ultimi tre anni e mezzo il 32% dei jihadisti arrestati (molti dei quali espulsi) proveniva dalle due enclavi di Ceuta e Melilla, il 20% da Barcellona e la sua provincia. Quanto alle loro nazionalit­à, più o meno si equivaleva­no: 42,7% erano marocchini, 41,5 spagnoli (provvisti cioè di Nie, nel gergo delle cittadinan­ze): questi ultimi, risultavan­o per metà immigrati di seconda generazion­e, il 40% di prima. Il resto, un significat­ivo 10% di convertiti.

Non a caso, il governo Rajoy ha annunciato di recente la nomina di 600 agenti supplement­ari nella lotta contro il terrorismo. Ma giovedì, tutto ciò è servito a ben poco.

 ?? Reuters ?? Troppo tardi Un poliziotto dinanzi alla Rambla chiusa dopo l’attentato. Purtroppo la tragedia era già avvenuta
Reuters Troppo tardi Un poliziotto dinanzi alla Rambla chiusa dopo l’attentato. Purtroppo la tragedia era già avvenuta

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