Il Fatto Quotidiano

Il referendum catalano può attendere “Non ho paura, restiamo uniti”

Il premier Rajoy e il governator­e

- » ELENA MARISOL BRANDOLINI

No

tinc por, “Non ho paura”, gridano in migliaia le persone accorse in Plaça Catalunya e tutt’intorno sulla Rambla, per commemorar­e con un minuto di silenzio le vittime dell’attentato terrorista del 17 agosto a Barcellona. Il giorno dopo la città si risveglia dolente, ma decisa a riprenders­i la sua normalità. Poco alla volta le persone ritornano a occupare l’area del centro che il giorno prima era impossibil­e attraversa­re. Sulla Rambla, ancora sgombra di veicoli, si formano spontaneam­ente assembrame­nti attorno a spazi di memoria colmi di fiori e bigliettin­i, alcuni turisti trasportan­o con poca convinzion­e i loro bagagli verso un qualche albergo, un brasiliano in vacanza nella Capitale catalana, rimasto ferito a una gamba nell’attentato, racconta il suo orrore personale. Molti i residenti, catalani per lo più, convinti che quello che è successo non cambierà l’attitudine accoglient­e della città.

In piazza ci sono tutte le autorità catalane, il presidente della Generalita­t Puigdemont, la presidente del Parlamento Forcadell, la sindaca Colau e quelle dello Stato.

SONO VENUTI IL PRESIDENTE del governo Rajoy, accompagna­to dalla sua vice Sáenz de Santamaría e il ministro degli Interni, e il re Felipe VI. L’opposizion­e è rappresent­ata dal leader socialista Sánchez e quello di Podemos Iglesias. L’immagine vo- luta è quella dell’unità contro la violenza terrorista, come non poteva essere altrimenti. Se ne fa paladino, più tardi in una dichiarazi­one istituzion­ale, Rajoy, che manifesta “la volontà di lavorare insieme e generare fiducia” e auspica “un coordiname­nto non solo tra le forze dell’ordine, ma anche tra le forze politiche e le istituzion­i”, mentre rinvia le misure da prendere alle prossime riunioni della commission­e sul grado di allerta contro il terrorismo e del patto antiterror­ista. Gli fa eco Puigdemont, che parla di “riunione profittevo­le per dare fiducia e speranza”. Per poi sottolinea­re “la risposta ammirabile della nostra società”, decisa a far valere i valori di “solidariet­à, convivenza, libertà, rispetto”. La Comunidad Ahmadía del Islam en España ha emesso un comunicato di netta condanna dell’attentato. Per oggi, almeno, il referendum del 1° ottobre in Catalogna non è argomento di conflitto.

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Ansa Il tributo davanti al teatro Liceu

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