La sindrome del coltello arriva in Finlandia
Due morti, 8 feriti Turku, assalti tra la folla, la polizia ferma il killer sparandogli alle gambe. Dubbi sulla matrice
Pugnalati
in piazza. Momenti di terrore; alcune notizie parlavano di un commando di otto persone che avrebbe agito in modo coordinato. In realtà la polizia ha ferito una persona responsabile dell’attacco che al momento della cattura avrebbe gridato in arabo “Allah è grande”. Due i morti, e almeno 8 i feriti, mentre la caccia ai complici costringe i cittadini a barricarsi nelle case, nei negozi e nei ristoranti su invito delle forze dell’ordine, che mettono sotto assedio il centro e i principali snodi ferroviari. È accaduto ieri intorno alle 16 ad Åbo (Turku), in Finlandia, in due piazze diverse, Trätorget e Salutorget, quest’ultima è lette- ralmente la Piazza del Mercato. Molte le persone che sostengono di aver sentito da più voci pronunciare il grido con il quale i jihadisti firmano gli attentati.
Numeri e testimonianze si rincorrono come sempre accade in queste fasi, mentre si ripetono le stesse immagini di sangue e corpi a terra che poco prima si vedevano in tv e che riguardavano altre città europee. Un corpo coperto da un lenzuolo bianco, poco distante una scarpa. Una borsetta. L’attacco richiama immediatamente il terrore a Barcellona, ultima città colpita in ordine cronologico, an- che se in prima battuta il ministro degli Interni Paula Risikko ha dichiarato che non è certo si tratti di terrorismo.
NIENTE MEZZI pesanti sulla folla stavolta, come invece accaduto più frequentemente nei precedenti attacchi con matrice di estremismo islamico, e come avvenuto anche nell’altro Paese scandinavo colpito dal terrore lo scorso 7 aprile, la Svezia, che a Stoccolma ha contato cinque morti (l’ultimo a un mese dall’attentato) e una quindicina di feriti. Stavolta sono state usate armi bianche, coltelli, pugnali. In un primo momento sembrava gli attentatori fossero quindici. Di certo c’è che hanno agito all’unisono, in modo premeditato. Un camion, con ogni probabilità avrebbero attirato l’attenzione della polizia, già in allerta. L’azione ha a che fare con l’estremismo islamico? “In questa fase delle indagini - ha dichiarato il portavoce della polizia - non possiamo né confermarlo né smentirlo”. L'Isis, a ogni modo, ha festeggiato online l’attacco ma è ormai pratica consolidata per “mettere il cappello” su eventi simili.
Come in tutti i Paesi scandinavi anche in Finlandia il weekend inizia presto e il venerdì osservano orario ridotto molti uffici. Le persone si riversano nelle strade e nei centri commerciali. Anche ieri sembrava un tranquillo fine settimana d’agosto. Fino a quando i passanti non sono diventati facili e inermi bersagli.