Il Fatto Quotidiano

LA REALPOLITI­K TRA BARCELLONA E CASO REGENI

- » ANGELO CANNATÀ

Rea lp ol it ik . Si chiama così e significa che le questioni umanitarie non contano nulla se la ragion di Stato va nella direzione opposta. Giovedì pomeriggio, intorno alle 17, un furgone lanciato a tutta velocità, a Barcellona, compie l’en ne si ma strage dopo il Bataclan, le 86 vittime di Nizza, i 12 morti di Berlino, l’assalto al ponte di Westminste­r. Si può capire qualcosa del caso Regeni se non lo si colloca nel contesto della lotta al terrorismo internazio­nale? L’assassinio del giovane ricercator­e va inquadrato negli anni bui che stiamo vivendo; solo così diventa comprensib­ile. Che non significa giustifica­bile.

IL CASO REGENI è in realtà il caso Italia. Che Paese è il nostro? Lo racconta con fredda lucidità Declan Walsh del New York Times: “Nel 2014, Matteo Renzi, allora primo ministro, è diventato il primo leader occidental­e ad accogliere Al-Sisi nella sua Capitale e l’Italia ha continuato a vendere armi in Egitto, nonostante testimonia­nze di violazione dei diritti umani”.

Questa è la verità sui nostri “statisti”: prediche umanitarie e affari col dittatore dalle mani insanguina­te. Ora emerge che non hanno più l’alibi dell’ignoranza. Sapevano. Il premier Renzi, Gentiloni e Alfano hanno avuto informazio­ni dall’Amministra­zione Obama: “La prova che i funzionari di sicurezza egiziani avevano rapito, torturato e ucciso Regeni”. Sapevano. Hanno taciuto. E adesso l’ambasciato­re italiano ritorna in Egitto. Si temono insabbiame­nti e la famiglia di Giulio è preoccupat­a. Basta mettere in fila i fatti per vedere quanto questa orrenda vicenda riveli le ambiguità e la colpevole innocenza del nostro Paese.

Si può tendere la mano a un Paese che sull’omicidio Regeni ci ha negato tutto? È ciò che ha fatto il premier Gentiloni. “Il ritorno del nostro ambasciato­re in Egitto – scrive Furio Colombo – rappresent­a un’offesa alla famiglia Regeni… e alla Repubblica italiana che si accontenta di essere riammessa alla corte del Paese assassino”. La verità è che ci sono interessi da tutelare. Denaro. Il New York Times accosta i fatti: “Il giacimento di gas di Zohr (dell’Eni) si prepara ad avviare la produzione nel mese di dicembre. A Fiumicello, Giulio Regeni è sepolto sotto una linea di cipressi”. È sepolta anche la speranza di scoprire la verità su questo omicidio di Stato? I genitori del giovane studente lottano ancora, e noi con essi; crediamo nella giustizia; pensiamo – illudendoc­i? – che non sia “l’utile del più forte”. Ma in verità è solo una speranza: “La ragion di Stato uccide e non fornisce spiegazion­i” (Sartre).

La ragion di Stato ha le sue regole, terribili, di fronte alle quali siamo impotenti; hanno ucciso un nostro figlio perché non abbiamo saputo proteggerl­o; la rinnovata amicizia con l’Egitto dice che non sappiamo, oggi, nemmeno difenderne la memoria.

C’È UN SENSOin tutto questo? Una ragione che spieghi l’oblio – spero di sbagliarmi – che s’appresta a scendere su Giulio Regeni? Vedo che così vanno le cose: si protesta, ci si indigna, si lotta, poi cala il silenzio e s’impone la ragion di Stato. È l’altra lettura dei fatti. Su Regeni possiamo/dobbiamo ancora chiedere giustizia e smascherar­e quanti (politici e giornalist­i) hanno occultato la verità. Ma per quanto? E poi: ha senso chiedere giustizia al dittatore egiziano se sappiamo che è stato il suo regime a torturare e uccidere Giulio?

Il terrorismo jihadista dilaga, l’attentato di Barcellona è lì a ricordarlo, occorre stringere alleanze anche col dittatore Al-Sisi se serve a contrastar­e il terrorismo. È crudele? Sì, ma è la realtà. R ea l po l it i k. Stringere compromess­i per l’utile e il necessario. Viviamo della/nella contraddiz­ione (Hegel). Non è per realismo che noi – idealisti, pacifisti, innamorati della vita – accettiamo il codice Minniti, al di là delle pur comprensib­ili ragioni di Msf?

LA SCIA DEL SANGUE

La morte di Giulio si spiega solo nel quadro della lotta al terrorismo, quello di Al-Sisi è un regime spietato. Che però ci serve

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy