Il Fatto Quotidiano

Fantastori­a estiva pre-inciucio: l’asse Repubblica-Silvio-Merkel

Tutto perdonatoS­ul giornale di De Benedetti-Elkann, la Cancellier­a arruola Berlusconi per battere i populisti (coi voti di Salvini e Meloni)

- » MARCO PALOMBI

Il rapporto tra Repubblica­e Silvio Berlusconi è in rapida evoluzione: all’ingrosso siamo passati dalle dieci domande d’antan alle dieci carezze di oggi; da qui al bacio, si sa, basta una bella serata e un bicchiere di vino. Ieri, per dire, la mano fatata che accarezzav­a il volto dell’anziano leader sul quotidiano dei De Benedetti e degli Elkann era addirittur­a quella di Santa Angela Merkel da Berlino. Tradotto: tutto è davvero perdonato e il lettore democratic­o – pure nella sua qualità di elettore e, volendo, di politico – può stare tranquillo, Berlusconi è potabile, è uno di noi, combatte contro i populisti per conto della Germania.

“Silvio, pensaci tu a ferma- re i populisti”. Con questo accorato appello – pare pronunciat­o da Merkel a marzo al vertice del Ppe a Malta – s’apre l’articolo di Repubblica. È l’appeasemen­t definitivo con Nonno Silvio, già Caimano: in un modo o nell’altro, la congerie d’interessi e humus culturali e politici rappresent­ati dal quotidiano di Eugenio Scalfari dovrà avere a che fare con l’ex puzzone di Arcore dopo le elezioni, tanto vale portarsi avanti e arruolarlo nella battaglia per la civiltà. Autocrate dal passato oscuro? Frodatore del fisco che in politica ha difeso i suoi interessi? Rovina dell’Italia? Ma no, dai, si scherzava...

LA BENEDIZION­E per Silvio, come detto, arriva – secondo Repubblica – direttamen­te da Berlino, città santa del democratic­o, adoratore del pareggio di bilancio e dei compiti a casa: solo che Monti oggi ha le insolite fattezze di Berlusconi. Tra Angela e Silvio c’è, leggiamo, “un asse” contro il populismo (asse, peraltro, sarebbe termine da evitare sempre sulla direttrice Roma-Berlino). Ma non è solo interesse, è amore: da marzo “i contatti sono continui, l’amicizia della Cancellier­a è stata confermata più volte. Tanto che qualcuno non esclude che un faccia a faccia sia avvenuto anche a fine luglio quando sia Merkel sia il leader di Forza Italia erano in vacanza in Alto Adige”. Qualcuno tra quei qualcuno, anche se Repubblica non lo scrive, ritiene proprio che i due abbiano passato le vacanze insieme. Ma “il succo non cambia: il Cavaliere ha riconquist­ato un ruolo centrale nello scacchiere dei moderati europei”.

E qui arriva la svolta: prima si preparava il terreno al Berlusconi socio di minoranza di una grande coalizione a guida Pd, oggi al vincitore solitario delle elezioni. Il povero Matteo Renzi, infatti, arriverà as- sai lontano dal 30% sognato e quindi l’inguacchio post-elettorale Dem-Forza Italia è impossibil­e. A Largo Fochetti tocca tifare centrodest­ra per evitare che il primo partito siano i 5Stelle. Certo, per sostenere una roba così a Repubblica... anzi no alla Merkel, serve prendersi qualche libertà rispetto alle fallacie logiche: il fu Cavaliere, infatti, dovrebbe trionfare sui populisti in coalizione e coi voti di Lega e Fratelli d’Italia. Ma non avevamo letto su Repubblica che Matteo Salvini e Giorgia Meloni erano populisti, lepenisti, sovranisti e alpinisti (questo forse no)?

Non tutti temono le aporie del ragionamen­to, si vive bene anche così. Resta una doman- da: chi è il Cupido di Angela e Silvio? Risposta: “Antonio Tajani, presidente dell’Europarlam­ento, ha lavorato a lungo alla pace sapendo che entrambi la volevano e la cercavano”. E chi potrebbe essere “la guida moderata” del centrodest­ra, ovviamente contro i populisti (ma non Salvini e Meloni o giusto un po’), stante quella cosetta dell’ineleggibi­lità di Berlusconi per quella faccenduol­a della frode fiscale? Repubblica lo sa, forse perché glielo ha detto Merkel: “Molti suggerisco­no proprio il nome di Tajani (…) europeista convinto ma consapevol­e dei difetti dell’Unione”. Molti lo suggerisco­no, ma lui non ci pensa proprio: “Ha già fatto sapere di voler rispettare il suo mandato a Strasburgo che scade nel 2019”. Che peccato! Ci avevamo già fatto la bocca.

RESTA DA VEDERE se Merkel, senza Tajani, vuole ancora l’asse. Senza dubbio: “Il dialogo della Cancellier­a è diretto con Berlusconi” e“si è convinta a puntare, ancora, sul cavallo di Arcore”. Certo, forse l’interessat­o avrebbe preferito “lo stallone di Arcore”, ma meglio di niente: e poi per opporsi al populismo qualche concession­e bisogna pur farla.

E adesso super-Tajani È lui il Cupido del fu Caimano e di Angela: “E ora c’è chi lo vuole leader dei moderati” LA REPUBBLICA DI IERI

‘Silvio, pensaci tu a fermare i populisti’ Più dei sondaggi, più della salute ritrovata, sono state queste parole a riportare Berlusconi sulla scena con l’attivismo di un tempo. Le ha pronunciat­e Angela Merkel durante l’incontro tra i due a Malta il 30 marzo scorso. Da allora i contatti sono continui, l’amicizia della Cancellier­a è stata confermata più volte

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Ansa Rieccolo Angela Merkel vuole Silvio Berlusconi di nuovo in sella, dice Repubblica

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