COLPI DI SOLE
NELLA SPIAGGIA rosa di Budelli, gioiello dell’Arcipelago della Maddalena, un manipolo di furboni si è intrufolato di notte per rubare un po’ di chicchi rosa. A Caprera, invece, i vandali hanno abbattuto l’ormeggio in pietra della batteria militare di Candeo, fortezza della Seconda guerra mondiale. C’è poi chi ha svuotato un bidone intero di olio per motori all’interno della Fontana dei Tritoni di Roma e chi si è concesso un tuffo in quella di Trevi, seguito dai due che si sono lanciati nel Canal Grande dal ponte di Calatrava e dalla signora che ha fatto il bagno seminuda nella Reggia di Caserta
IL MASSIMO della pochezza risiede però, e probabilmente, nella cafoneria che sa raggiungere l’essere umano. Soprattutto, ma non solo, d’estate. Tralasciando per carità di patria – e di ormoni – quelli che per sentirsi vivi fanno sesso in pubblico, e a vederli hai subito voglia di astinenza orgasmica eterna, le cronache di questi giorni sono un florilegio di fenomeni allo stato brado. Una rumenta variegata e spensierata, lanciata a bomba contro la truzzeria infinita. Poveri noi: condoglianze alla decenza minima.
Nella spiaggia rosa di Budelli, gioiello dell’Arcipelago de La Maddalena, un manipolo di furboni si è intrufolato di notte per rubare un po’ di chicchi rosa. Senz’altro, tornando a casa, quel manipolo si è sentito pure figo. Andrebbe premiato con qualche anno di galera, ma il cafone – di qualsiasi nazionalità – è così coccolato da essere quasi sempre protetto da una sostanziale impunità. E sono a milioni, i cafoni.
A Caprera, ricordava giorni fa Nicola Pinna su La Stampa, “i vandali hanno abbattuto l’ormeggio in pietra della batteria militare di Candeo, fortezza della Seconda guerra mondiale. A colpi di mazza, cancellando un pezzo della storia militare di La Maddalena”. Dieci anni di prigione ascoltando Povia in filodiffusione, no? C’è poi chi ha svuotato un bidone intero di olio per motori all’interno della Fontana dei Tritoni di Roma, un gesto che anche solo a pensarlo andresti internato ad honorem.
A Caserta una donna ha poi fatto il bagno seminuda nella Reggia, e dunque nella vasca di Diana e Atteone: appartiene senz’altro anche lei a quella galassia di diversamente esteti che passeggia nei centri storici vestita ancora da spiaggia. Costume, infradito e altri demoni. Giunti al tramonto – anzi alla putrefazione – di quel che resta dell’Occidente, non ci risulta granché dolce naufragare in questo mare di
Bifolchi di stagione
vandalismo & monnezza: è come se, in ogni suo gesto, una consistente parte di umanità dovesse ricordare a se stessa e al mondo quando è brutta. E ci riesce, eh: ci riesce benissimo. Ci riesce alla grande. Ci riesce il “turista” che fa il bagno nella fontana di Trevi, e quando lo guardano è convinto che lo facciano per gli addominali (che non ha) e non per la demenza
Sarà che l’aria lassù è rarefatta e le celluline grigie in alta quota lavorano male, o sarà – banalmente – che Kilian Jornet i Burgada ha le scalmane: sta di fatto che ieri si è spogliato sul Monte Bianco per “prot e s ta r e ” contro le nuove norme di scalata del versante francese della montagna.
JEAN-MARC PEILLEX, sindaco di Saint-Gervais, nell’Alta Savoia, ha infatti da poco introdotto nuove regole alpine, obbligando tutti gli alpinisti diretti in vetta (con passaggio dalla voie royale) ad avere con sé un’attrezza- (che ha in disavanzo). E ci riescono i novelli Phelps che, con plasticità non pervenuta, si tuffano a Venezia dal ponte di Calatrava. A ogni loro respiro, siffatti eroi contemporanei intendono dar torto alle teorie evoluzionistiche di Darwin, pur non sapendo minimamente – va da sé – chi sia mai stato ‘sto Darwin.
Orde di vandali
Da Budelli a Caprera, da Roma al Cilento, imperversano i turisti zozzoni e maleducati
SOLIDARIETÀ poi a Villamare nel Cilento, così bella e certo non meritevole della condanna biblica di quei “turisti” entrati in Chiesa in costume e infradito. Meritorio pure chi, ogni anno, fa puntualmente la foto di rito in Piazza del Popolo a Roma a cavallo dei leoni. Risulta poi