Il Fatto Quotidiano

Introvabil­i 3 killer: 2 forse morti, almeno uno in fuga

Un bimbo la vittima n.15

- » SILVIA D’ONGHIA

Quattro detenuti, cinque morti, tre dispersi, due dei quali potrebbero però trovarsi sotto le macerie della villetta esplosa ad Alcanar. A quattro giorni dall’attentato che ha riportato il terrore nel cuore dell’Europa, con la morte di 14 persone – è di ieri la notizia che Julian, il bambino australian­o che sembrava essere stato ritrovato in un ospedale, in realtà è morto – e il ferimento di altre 130 sulla Rambla di Barcellona, le forze di polizia spagnole continuano a ripetere che la cellula che ha compiuto l’attentato è stata smantellat­a. Ma non fosse altro che per il fatto che il principale indiziato, il 22enne Younes Aboyaaqoub, ha fatto perdere le proprie tracce fuggendo – c’è chi dice – addirittur­a in Francia, l’indagine è ben lungi dal potersi considerar­e chiusa. E con lei la paura di nuovi attacchi.

In carcere – saranno interrogat­i domani – restano Driss Ou baki r, Salah El Karib, Mohamed Aallaa e Mohamed Houli Chemlal. Il primo è il fratello del 17enne Moussa Oukabir, ucciso dalla polizia a Cambrils insieme con Said Aallaa, Mo h am e d Hychami, Omar Hychami e Houssaine Abouyaaqou­b. Se non fossero stati fermati e uccisi, avrebbero accoltella­to chi passeggiav­a per la strada. Mancano all’appello, oltre al fuggitivo, Youssef Aallaa e l’imam di Ripoll Abdelbaki Es Satty, che però potrebbero essere morti nell’esplosione di Alcanar. La certezza si avrà con gli esami del Dna. Sarebbe stato proprio l’imam, che nel 2016 si trovava nella cittadina belga di Vilvoorde (capitale dei foreign fighters) a indottrina­re i giovani.

L’ATTENTATO sulla Rambla sarebbe stato una sorta di ripiego: secondo il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, ad Alcanar sono state trovate 120 bombole del gas, segnale che la cellula stava preparando uno o più attacchi. Pianificat­i – secondo El Confidenti­al– a Mrirt, nel Marocco centrale, dove alcuni elementi della cellula si trovavano a metà luglio e dove sarebbe stato fermato un uomo, cui Moussa avrebbe inviato del denaro. Il quotidiano La Vanguardia riferisce anche di un filmato, registrato al casello di Cambrils, nel quale si vedrebbero due dei jihadisti transitare a bordo di un furgone bianco e dell’Audi usata per l’attacco a Cambrils.

Intanto la cittadina di Ripoll, diecimila anime nei Pirenei catalani, è sotto assedio: non si esclude, infatti, che Younes possa aver trovato rifugio proprio lì. Anche se i servizi segreti francesi sono al lavoro su un numero di telefono che sarebbe stato trovato nell’elenco dei contatti di uno dei sospettati. La madre del fuggitivo, ieri, gli ha lanciato un appello a costituirs­i: “I musulmani non uccidono”. I genitori degli altri terroristi si dicono sconvolti e increduli: “Erano bravi ragazzi – ha com- mentato il padre di Mohamed e Omar Hychami – non sappiamo cosa l’imam possa avergli messo in testa”. Sempre secondo La Vanguardia, la moto di Younes sarebbe stata trovata parcheggia­ta davanti alla casa di Moussa Oukabir: segnale che quest’ultimo sarebbe passato a prendere il diciassett­enne nel primo pomeriggio di giovedì, mentre gli altri tre giovani terroristi più un uomo di mezza età avrebbero lasciato la città a bordo di un furgone la mattina.

La polizia catalana indaga anche sulla vicenda dell’auto che, poco dopo l’attentato, ha saltato un posto di blocco sulla Diagonal di Barcellona ed è stata poi abbandonat­a: all’interno è stato trovato il cadavere di un cooperante spagnolo.

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LaPresse In Spagna resta al massimo il livello di allerta
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