Il Fatto Quotidiano

“Sul tetto o in strada, ci piace il rischio di essere beccati”

Adrian e Daria Confession­i di una coppia che pratica giochi di ruolo in luoghi pubblici

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Ai partner occasional­i che incontrano per i loro giochi di ruolo si presentano come Adrian e Daria. Lui è un italiano di 33 anni e dice loro di essere un mercante di antichità. Lei, francese di 26 anni, è una interior designer. Abitano in Lussemburg­o. Praticano Bdsm, giochi erotici di ruolo, lui padrone e lei schiava. Amano sperimenta­re e così è capitato di farlo in quelli che il codice penale italiano cataloga come “luoghi pubblici, aperti al pubblico o esposti al pubblico”.“Lo abbiamo fatto sulle tegole di un tetto spiovente, su un aereo in fase di atterraggi­o, su un autobus, dietro un separè in una discoteca, per strada, in un parcheggio”, racconta lui.

Perché fare sesso in pubblico? Adrian: Perché mi fa sentire più vicino alla mia compagna. Sento che la nostra complicità aumenta.

Daria: Mi fa sentire un po’ perversa e maliziosa. Un’altra parte di me prende il sopravvent­o. Per tutte le persone che mi guardano e che apprezzano lo show che offriamo loro, divento una fantasia, un oggetto del desiderio che non possono toccare.

Vi reputate esibizioni­sti o vi piace fare sesso con persone che vi guardano?

A: Non mi reputo un esibizioni­sta e non mi eccita l’idea di essere guardato da altri mentre faccio sesso con una donna, ma trovo eccitante farlo in luoghi pubblici con il rischio di essere sorpresi. È qualcosa di nuovo per me.

D: Mi piace l’idea di essere scoperta quando faccio sesso in luoghi pubblici, ma non lo facciamo per essere scoperti. Il rischio aumenta il piacere, per questo lo faccio. È emozionant­e pensare che, mentre facio sesso in mare o sulla spiaggia, la gente a due metri da noi non si accorga di nulla.

Quand’è stata la prima volta?

A: Con Daria circa cinque mesi fa. Lei e un’altra ragazza mi hanno praticato una fellatio davanti a un portone, per strada.

Scusami, ma come vi è venuto in mente?

A: Avevamo finito un ménage à trois e stavano aspettando un taxi non lontano da casa mia. Ero in vestaglia e stavo in piedi sugli scalini di un portone, con le spalle appoggiate alla porta in modo da essere qualche centimetro più alto di loro. A un certo punto Daria guarda l’orologio e dice all’altra: “Hai ancora qualche minuto per dare piacere al mio padrone?”. Daria mi apre la vestaglia e invita la ragazza a praticarmi la fellatio. Poco dopo si è unita anche lei.

Perdonami, ma eravate ubriachi? A: No. E non assumiamo mai droghe, abbiamo sempliceme­nte giocato. È stato il colpo di coda di una serata molto intensa ed eccitante.

Il posto più strano in cui l'avete

fatto?

D: Su un aereo. Eravamo seduti vicino a persone che non avevano idea di cosa stesse accadendo ed era molto eccitante. Non poter far rumore e muovermi mi faceva impazzire.

A: Concordo. È stato strano vedere Daria avere un orgasmo dopo l’altro e tremare mentre i passeggeri stavano applaudend­o subito dopo l’atterraggi­o dell’aereo a Istanbul.

È mai capitato di sentirti in imbarazzo?

A: Sì, una delle prime volte con Daria. Eravamo tra le macchine parcheggia­te in strada, di notte, temevo di essere visto dai pochi passanti.

D: Mai!

L’avete mai fatto davanti a molta gente?

A: Ci è capitato di farlo in mezzo a molta gente, anche molto vicina a noi, ma senza mai essere visti.

D: Io una volta l’ho fatto in un club a Parigi. Per la prima volta ero nuda di fronte a molta gente e mi è piaciuto. Non ci sono ancora andata con Adrian, ma vorremmo e l’idea mi eccita.

E su una classica spiaggia?

A: In realtà non lo abbiamo fatto in spiaggia, ma in acqua, nel mare. Attorno a noi c’erano i bagnanti. Lei si è abbracciat­a a me, ci siamo baciati, eccitati e poi ho spostato il mio costume, il suo e lo abbiamo fatto. Quella prima volta è stato un po’ difficile a causa delle onde.

E nessuno vi ha visto?

A: No, i bagnanti non si sono accorti di nulla, però a un certo punto è passato un signore che nuotava con gli occhialini e ci siamo fermati. Scusami, prima accennavi a un episodio su un tetto. Com’è andata?

A: Era il mio ultimo giorno di affitto nel vecchio loft dove vivevo fino a qualche mese fa. Dal bagno una finestra permetteva di salire sul tetto. L’avevo provata una volta per avere una via di fuga in caso d’incendio o altro. Quella sera l’appartamen­to era completame­nte vuoto, siamo andati lì solo per farlo sul tetto. Erano mesi che dicevano di voler provare.

Com’è stato?

Scomodo.

Non temete conseguenz­e tipo denunce o multe?

A: No, perché facciamo davvero di tutto per evitarlo. Nessuno vuole essere denunciato o multato. Cerco di spiegarmi con un esempio: chi, almeno una volta nella vita, non ha schiacciat­o l’accelerato­re della macchina portandola oltre il limite di velocità in una strada deserta e dritta? Anche lì si rischia di essere denunciati o di essere multati, ma lo abbiamo fatto tutti. Ecco è lo stesso principio applicato al sesso, con la differenza che facendo sesso in acqua, cercando di dissimular­e per non farci “sgamare”, non mettiamo a rischio la vita di nessuno. Ripeto: a noi piace solo il rischio di essere beccati, ma non vogliamo rischiare denunce o multe e per questo siamo molto molto accorti.

D: Certo, ho paura di essere scoperta e finire in un commissari­ato. Se mai un giorno dovesse succedere mi vergognere­i, ma dopo ci riderei. Ma essere scoperti non è il punto: abbiamo un lavoro e una vita, non vogliamo che la gente conosca i nostri piccoli sporchi segreti e deve rimanere un segreto.

Hai ancora qualche minuto per dare piacere al mio padrone? Daria apre la vestaglia di Adrian e invita l’altra ragazza a praticargl­i una fellatio

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L’amore non attende Due coppie riprese a fare sesso sui tetti

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