Lady D resta un’icona di stile, madre amorevole e consorte messa da parte senza riguardo dall’ex marito Carlo
lonati da fotografi in moto, capitalizzò l’interesse mondiale. E spezzò milioni di cuori.
Lady D ha rappresentato un sogno di felicità per una generazione di ragazze inglesi e il suo matrimonio, trasmesso in diretta mondiale, ha mobilitato una nazione intera, orgogliosa di quella coppia di sposini che un giorno sarebbe salita sul trono. Finché si scoprì che era solo una farsa. Il giorno prima delle nozze Carlo pensava alla sua amata Camilla Parker Bowles e piangeva alla finestra di Buckingham Palace. Anni dopo, quando tutto andò in frantumi (“eravamo in tre in questo matrimonio – disse Diana alla Bbc – un po’ troppo affollato”), i tabloid inglesi che l’avevano osannata, provarono a demolirla. Ma, mentre veniva alla luce la relazione fra Carlo e Camilla, lei girava l’Africa e dava conforto ai malati, incrinando la fede inglese nella Corona. Sono passati quasi vent’anni da quel giorno eppure Lady D continua a essere un punto di riferimento per molti, un’icona di stile, una madre amorevole, una consorte messa da parte senza riguardo da Carlo, che ebbe persino il coraggio di dirle: “Non ho intenzione di essere l’unico principe di Galles senza un’amante”. Oggi sappiamo che la sera del 31 agosto 1997, Diana chiamò i due figli, William ed Henry. Lo fece un attimo prima di salire in auto, ma loro due stavano giocando e non avevano voglia di parlare. Erano solo dei ragazzini innocenti e sarebbero presto stati travolti.
Perché a vent’anni di distanza Diana continua a farci battere il cuore? Forse è ancora “la regina nei cuori delle persone” perché, nonostante non fosse esente da segreti e ombre, venne sempre considerata una estranea a corte. Diana è rimasta nei nostri cuori, anche qui in Italia, perché continuiamo a credere che ci sia sempre un filo di speranza per le favole a lieto fine. Salvo poi dover ammettere che al mondo ci sono più orchi che fate. E talvolta hanno anche la corona sul capo. Lei aveva saputo far accalorare i cuori degli inglesi, stretti fra la minaccia dell’Ira e la disoccupazione alle stelle. E oggi più che mai avremmo davvero bisogno di una favola in cui credere. Nell’attesa ci crogioliamo nel ricordo e nei suoi malinconici e brillanti occhi azzurri.