Il Fatto Quotidiano

E alla Camera dormicchia il condono per le costruzion­i destinate alle ruspe

Il ddl Falanga è pronto per l’Aula

- » MARCO PALOMBI

Le

residue truppe verdiniane si sono precipitat­e a dichiarare di buon mattino alle agenzie di stampa la loro preoccupaz­ione: i morti di Ischia non fermino la marcia del ddl Falanga, ha messo a verbale il capogruppo in Senato Lucio Barani. Falanga, di nome Ciro, è infatti senatore del gruppo di Denis Verdini e primo firmatario di una legge che intende introdurre il principio del famigerato “abuso di necessità”.

IN SOSTANZA, un modo per salvare dalle ruspe molte costruzion­i illegali di cui un giudice ha ordinato la demolizion­e: se non altro garantendo agli avvocati degli interessat­i un’ennesima possibilit­à di ricorso alla magistratu­ra. Falanga, d’altra parte, è campano di Torre del Greco e proprio in Campania sono situate la stragrande maggioranz­a delle abitazioni (70mila) destinate ad essere tirate giù. Se la legge dovesse essere approvata finirebbe che tutte le abitazioni abitate scalerebbe­ro in fondo alla lista di quelle da abbattere persino nelle zone sottoposte a vincolo paesistico. Ciliegina sulla torta: la lista non si esaurirebb­e mai visto che lo stanziamen­to per demolire gli abusi è fissato in 10 milioni l’anno fino al 2020, sufficient­i per meno di 150 immobili ogni 12 mesi.

In un paese a forte rischio sismico che ha un cronico problema di abusivismo - ogni anno vengono costruite circa 20mila case fuori dalla legalità sperando nel successivo condono - non pare esattament­e una buona idea. Eppure il ddl Falanga si apprestava ad arrivare nell’aula della Camera a settembre alla chetichell­a: le commission­i Ambiente e Giustizia avevano dato il via libera, così come la Bilancio quanto ai profili finanziari. Come hanno recente- mente ricordato i Verdi, nelle prime due letture il ddl Falanga era passato “con il sostegno del Pd, del centro destra e inspiegabi­lmente l’astensione del M5S sia alla Camera che al Senato”.

Forse le scosse di Ischia hanno rimesso in discussion­e il silenzioso tran tran che portava all’approvazio­ne. Per questo non solo il gruppo verdiniano, ma lo stesso Falanga ieri si disperava: “È assurdo strumental­izzare tragedie come quella che hanno colpito Ischia a fini politici”. La tesi del senatore campano è che l’abusivismo non abbia nulla a che fare coi crolli: basti pensare “al terremoto del 1883, un’epoca in cui non esisteva l’abusivismo”. Neanche i piani regolatori o norme antisismic­he, per la verità, cose che Falanga non sembra tenere da conto.

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Ansa Ciro Falanga

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