Il Fatto Quotidiano

Resta sempre “la roulette russa Campania”: scosse, tre vulcani e rischio idrogeolog­ico

I pericoli nella regione col più alto tasso di abitanti per km quadrato

- » FABRIZIA CAPUTO

Il

rischio sismico, certo, ma non solo. In Campania la terra trema, si sa, ma ci sono pure tre vulcani attivi e un rischio idrogeolog­ico che coinvolge circa il 19% della superficie regionale. Un territorio da trattare con cura che invece è invaso dall’abusivismo edilizio, che moltiplica gli effetti collateral­i dei fenomeni naturali.

È TANTO VERO che il Wwf parla di “Roulette russa campana”. Svolgiment­o: 129 Comuni sono ad elevata sismicità (molti nelle zone appenninic­he del Matese e dell’Irpinia); 360 a media sismicità ( zone pianeggian­ti e costiere; i rimanenti 61 Comuni sono a rischio ridotto ed appartengo­no al Cilento, al- la Costiera amalfitana e al litorale casertano.

E ancora: “Va denunciato di nuovo (come più volte fatto dall’Ordine dei Geologi) che in Campania nelle zone a più elevato rischio sismico ci sono 4.608 scuole, 259 ospedali e 865.778 fabbricati pubblici e privati e non esiste una completa ed organica classifica­zione del rischio sismico di questi manufatti”. E infatti case e palaz- zi continuano a venir giù come castelli di carte: “Che oggi si possa morire con un evento sismico di magnitudo 4 è dolorosame­nte inaccettab­ile – dice la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi - Quello di Ischia, per le proporzion­i dei danni è un disastro annunciato che dimostra che il nostro Paese non investe come dovrebbe in prevenzion­e, nonostante le tragedie degli ultimi anni”.

E se la terra non trema c’è sempre il dissesto idrogeolog­ico: la superficie delle aree esposte a rischio, dice il dossier del Wwf, è di oltre 2.597 chilometri quadrati. Non solo: le analisi dimostrano come in Campania ci siano ben 23.430 frane per circa 973 chilometri quadrati, che in poche parole significa che il 7% del territorio regionale è dunque in frana attiva o quiescente (è il caso, macabro, di Casamiccio­la).

Insomma, per anni si è continuato a costruire anche là dove non si dovrebbe, ignorando i pericoli di un eventuale terremoto, di una frana e, nell’ipotesi più remota, del ri- sveglio di un vulcano. E anche qui, i monitoragg­i dell’ Ingv di Napoli non si sono mai fermati, soprattutt­o per la particolar­ità del territorio che vede tre vulcani ancora attivi: il Vesuvio, i Campi Flegrei e Ischia.

UN ASPETTO, quest’ ultimo, che rende sicurament­e fascinoso il territorio campano, ma anche un potenziale fattore di pericolo per gli abitanti: “È evidente che più si costruisce in quelle zone e più aumenta il livello di rischio – spiega Stefano Carlino, ricercator­e dall’Istituto nazionale di vulcanolog­ia e geologia a Napoli – Anche in una situazione di bassa pe-

Pianificaz­ione?

Il ricercator­e dell’Ingv: “Noi abbiamo avvertito tutti: più costruisci più alto è il livello di rischio”

ricolosità è ovvio che più aumenta la superficie abitata e più è grave il danno”. Eppure si continua a costruire, ma la prevenzion­e? “Da almeno vent’anni la comunità scientific­a ha spiegato il problema alle istituzion­i - prosegue Carlino - soprattutt­o battendo sulla prevenzion­e per cercare di mitigare i rischi: certo è costo- sa, ma è anche fondamenta­le. Purtroppo su questo non è mai stata posta la giusta attenzione e spesso è la stessa popolazion­e a dimostrars­i ostile”.

In genere, terremoti e risveglio dei vulcani possono essere correlati, perché più si sposta la crosta terrestre e più c’è il rischio che il magma possa fuoriuscir­e: “Un risveglio im- minente del vulcano è un’ipotesi remota - tranquilli­zza tutti Carlino - perché è molto difficile che ci sia del magma fuso, ma è una zona che teniamo sotto un continuo monitoragg­io, come i Campi Flegrei, visto che dal 2006 c’è una nuova fase di sollevamen­to del suolo che però si accompagna ad una bassa attività sismica”.

La dimensione della “roulette russa Campania”, infine, è plasticame­nte evidente da un altro dato. La popolazion­e, dice il dossier del Wwf, è quella con la massima densità abitativa in Italia: 427 abitanti per chilometro quadrato contro una densità media italiana di 201. Conclusion­e dell’associazio­ne ambientali­sta: quello che è successo ad Ischia vede “la grave responsabi­lità di quanti hanno tollerato e tollerano l’ abusivismo”.

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Il vulcano dei Campi Flegrei è attivo e dal 2006 si registrano episodi di sollevamen­to del suolo
Ansa Sotto Controllo Il vulcano dei Campi Flegrei è attivo e dal 2006 si registrano episodi di sollevamen­to del suolo

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