“Ghe sparemo” agli arabi e due figli per madre: la lega dei sindaci-patri
Venezia-Firenze e il piano di “rinascita italica”
Sparare
a chi urla Allah Akbar, e fare più figli. Sono le ricette bipartisan che spuntano dal Meeting di Rimini sui temi del terrorismo e dell'immigrazione. Protagonisti indiscussi, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il collega fiorentino Dario Nardella, che sull'invocazione divina si fanno anche un bel po’ di risate.
Ad aprire le danze, il sindaco lagunare che, nel dichiararsi (anche lui) “politicamente scorretto”, annuncia: “Il buonismo è finito, dobbiamo fare il blocco navale a 13 miglia dalla costa libica”, spiega. E specifica che “se uno grida Allah Akbar in Piazza San Marco ghe sparemo”, conquistando nella cattolica platea di Comunione e Liberazione non pochi cenni di assenso, oltre alla ribalta delle teleca- mere. Poi incrocia il primo cittadino di Firenze Nardella, che a sua volta gioca a urlargli Allah Akbar. E giù a ridere, insieme, con la coda di un ripensamento su Facebook: “Non volevo offendere nessuno, né tanto meno la comunità musulmana, né scherzare sulla sua religione”, precisa, ribadendo viceversa le distanze dal collega.
TRA una battuta e l'altra, in quell'abbraccio trasuda inoltre soddisfazione per il “Piano Strategico”, siglato anche dai colleghi sindaci Giorgio Gori (Bergamo), Matteo Biffoni (Prato), Matteo Ricci (Pesaro), Francesco Nelli (Cittareale) e il padrone di casa riminese Andrea Gnassi. L'obiettivo è appunto quello rilanciare la natalità, dalla media di 1,34 figli per donna a 2.
L'esordio è come si conviene: “Riconoscendo il lavoro meritorio e innovativo degli ultimi Governi che hanno introdotto importanti misure di sostegno alle famiglie e alle nuove nascite”. Quindi la strategia: “Una corretta campagna comunicativa, per informare su tutti i servizi e i mezzi di sostegno alle famiglie”. Poi: “Più incentivi fiscali per i neo-genitori”. “Un sistema di welfare che offra diritti di maternità e paternità a tutti i lavoratori, anche non dipendenti”. "La riduzione delle spese delle famiglie per l’iscrizione alle scuole dell’infanzia”. Eccetera. E non manca un’indicazione sulla copertura: “L’efficientamento e razionalizzazione della spesa pubblica”, si legge.