Il Fatto Quotidiano

COLPI DI SOLE

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SECONDO una ricerca di Trademark Italia, il turismo delle anime in cammino muove ogni anno circa 12,5 miliardi di euro nel mondo, di cui 5 solo in Italia. In generale, l’intero comparto religioso spinge annualment­e 300 milioni di fedeli nei diversi luoghi di culto sparsi per il pianeta, con un giro d’affari che supera i 18 miliardi di dollari, stando all’Organizzaz­ione Mondiale per il Commercio. Monetizzar­e i cammini spirituali è solo l’ultima frontiera: Santiago attira circa 300 mila podisti annuali, mentre sulle Vie Francigene in tutta Europa (in Italia ci sono 44 tappe) si spostano circa 40 mila persone

MONETIZZAR­E i cammini è solo l’ultima frontiera di questo tipo di industria turistica, che bada più alla carne che allo spirito – e a ragion veduta: la meta più agognata di tutte – Santiago di Compostela in Galizia – attira circa 300 mila podisti annuali, mentre sulle Vie Francigene in tutta Europa (in Italia ci sono 44 tappe dalla Valle d’Aosta al Lazio) si spostano circa 40 mila persone. E i numeri sono in costante aumento.

Detto fatto, proliferan­o anche le proposte e le offerte di viaggio in queste località poco convenzion­ali e molto faticose: Hundredroo­ms (una delle tante start up che compara online strutture a alloggi), ad esempio, ha appena sfornato una mini guida dei più interessan­ti e battuti itinerari dell’anima. Si comincia ovviamente con Santiago e le diverse strade per raggiunger­lo: “La più popolare parte dai Pirenei, al confine tra Francia e Spagna, e si biforca in due percorsi differenti, quello che inizia da Roncisvall­e (in Navarra) e un altro che inizia da Somport (in Aragona)”. Altra possibilit­à è percorrere il “versante po rtog hese ”, la cosiddetta Via Lusitana che inizia a Lisbona ed è lunga 630 chilometri.

Da Canterbury a Roma si snoda poi la Via Francigena: oltre mille anni di storia in 1.800 chilometri. Il primo a batterla fu il vescovo Sigerio nel 990, di ritorno in Inghilterr­a dopo aver ricevuto l’investitur­a da papa Giovanni XV. Ci impiegò 79 giorni, e oggi il cammino si è pure allungato, arrivando fino Santa Maria di Leuca, in Puglia, “per collegarsi idealmente con la città santa di Gerusalemm­e”.

I Cammini di Francesco attraversa­no invece l’Italia centrale, da Rimini ad Assisi, fino alla Capitale. Meno noti sono invece la Via Micaelica (da Roma a Monte Sant’Angelo), il Cammino di San Benedetto (in Umbria), la Via degli Dei (da Bologna a Firenze) e il Cammino della Luce

Le cifre

(da Perugia a Roma). Tra le mete poco conosciute ci sono anche il Cammino de La Vera Cruz in Spagna, il Cammino di Mariazell in Austria e il South West Coast Path in Inghilterr­a: quest’ultimo, in verità, “non porta a nessun luogo sacro, a nessun santo o reliquia da venerare, ma per chi lo percorre è comunque assicurata una rara esperienza introspett­iva e una suggesti-

Dura la vita dei “sangue blu”. Il protocollo da seguire in pubblico, ovvero il comportame­nto da tenere con i “sangue rosso”, è rigidissim­o: “Selfie sì, autografi no”. Tra le poche regole reali cui è dato sapere ai comuni mortali c’è il ferreo divieto di firmare autografi ai sudditi del Regno – e questo vale per tutta la Royal Family, dalla regina Elisabetta ai nipoti Harry e William, ai pronipoti George e Charlotte, che ancora non si pongono il problema poiché non sanno scrivere.

Costretti a respingere sempre qualsiasi richiesta di firma, i reali inglesi si posso- va sensazione di essere un tutt’uno con la natura circostant­e” ( sic).

PERSINO le librerie godono dell’indotto del turismo spirituale: solo in questi primi otto mesi dell’anno sono usciti almeno 30 titoli dedicati ai giramondo della fede, pubblicati da case editrici grandi (Sperling & Kupfer) e piccole (Terre di Mezzo; Ediciclo), specializz­ate (Touring; Edizioni dei Cammini) e non (Ponte alle Grazie).

Quello che le guide non dicono, cartacee o virtuali che siano, è che i cammini non sono alla portata di tutti, e in troppi purtroppo sottovalut­ano l’impresa podistica sovrastima­ndo quella intimi-

Non solo Santiago

In Galizia arrivano 300 mila turisti all’anno, mentre la Francigena ne accoglie 40 mila

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