“L’abusivismo non ha provocato i danni” Il mantra negazionista delle istituzioni
Sindaci, il ministro Pinotti e il governatore De Luca contro gli “sciacalli”
L’abusivismo
non c’entra. È un mantra che ripetono in coro sindaci, politici campani e anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti: il crollo delle case di Casamicciola non dipenderebbe da questo. Eppure erano abusivi i piani della casa di via Serrato crollata sui tre fratellini, piani costruiti in epoche successive con materiali inadeguati, poi condonati o in attesa di condono. “Sento parlare di abusi edilizi – ha detto la ministra in visita alle macerie –, ma non è questo il caso. Queste case sono cadute per il terremoto”. E dire che sono abusive tante case sull’isola, al punto che Legambiente ha stimato circa 27 mila domande presentate negli ultimi tre condoni.
Avrebbero dovuto saperlo i sindaci ischitani che il 22 agosto si precipitavano a smentire “inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio”, limitando la causa dei crolli all’età di molte strutture, quasi a voler dire che le case abusive sono fatte bene e reggono. “Ischia non è la capitale dell’abusivismo, non siamo una collettività di abusivi ”, ripetevano il giorno dopo alimentando le proteste con- tro i cronisti. “L’abusivismo non c’entra niente in questo terremoto, i giornalisti che lo dicono sono dei disgraz i at i ”, dichiarava al Quotidiano Nazionale Giovanni Battista Castagna, sindaco di Casamicciola, l’area più danneggiata. La casa dei tre fratellini “non era abusiva”, diceva a Rainews24. “A Casamicciola ci sono sicuramente case condonate. E allora? Condonate significa messe in regola, il proprietario ha ammesso di aver costruito qualcosa in difformità e ha pagato una sanzione, come previsto dalla legge”. Come se la multa risolvesse le mancanze strutturali. “Ma quale abusivismo? – diceva all’agenzia LaPresse il suo vice Giuseppe Silvitelli – Le case che hanno avuto crolli rilevanti in questo sisma sono edifici vecchi. Le case nuove non sono state toccate in modo grave”. “Nessuna connessione tra questi fatti e l’abusivismo”, tuonava il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca gridando allo “sciacallismo”.