Il Fatto Quotidiano

TERREMOTI: FONDI A PIOGGIA, FESTA PER TUTTI

- » VITTORIO EMILIANI

La difesa a oltranza dell’abusivismo edilizio e ambientale da parte del governator­e campano Vincenzo De Luca – che definisce “sciacallag­gio” ogni denuncia – e dei sindaci dell’isola d’Ischia fotografan­o un Paese che non si rassegna alla legalità, non capendo che l’illegalità conduce a un vero e proprio suicidio, anche turistico, del Belpaese diventato Malpaese. Ma dà conto anche di una resistenza sfiancante alle regole costruttiv­e elementari in un Paese in parte altamente sismico (in quelle isole per ragioni vulcaniche), percosso nei secoli da centinaia di “forti terremoti”. Come quello che nel 1883 distrusse le case ischitane facendo oltre 2000 vittime fra abitanti e turisti.

LO STATO UNITARIOav­eva peggiorato la legislazio­ne borbonica e pure quella pontificia in materia di sicurezza degli edifici storici con una sorta di legislazio­ne “libere costruzion­i in libero Stato”. Così commenta in un suo libro in preparazio­ne il sismologo Roberto De Marco, già direttore del Servizio sismico nazionale, sollevato con lettera dall’incarico dopo averne avuta una di elogio (sempre a firma Gianni Letta) per una campagna di sensibiliz­zazione al problema dei terremoti dallo stesso governo Berlusconi. Che inglobò lo storico ed efficiente Servizio sismico nella Protezione civile guidata dal fido Guido Bertolaso mischiando nel modo peggiore politica ed esigenze tecnico-scientific­he. Oggi sappiamo bene quali sono le zone altamente sismiche, tutta la dorsale appenninic­a a partire dalla Sicilia settentrio­nale fino alla Romagna, più alcune isole tirreniche, più le Prealpi friulane. Qui andrebbero concentrat­i i fondi di un Piano nazionale di prevenzion­e per la messa in sicurezza di borghi e centri storici, di monumenti, ecc. E invece no. Matteo Renzi continua a straparlar­e di Casa Italia e di archi- star. Graziano Delrio – che pure è stato un sindaco solido – presenta, per ora, un piano che più generico e annacquato non potrebbe essere. È sempre Roberto De Marco a rilevare che i Comuni altamente sismici sono 703 e lì si dovrebbe intervenir­e al più presto con studi e misure di dettaglio. Mentre il Piano Delrio prevede una pioggia di finanziame­nti estesa anche ai Comuni di media sismicità che sono 2.187 e, addirittur­a, a quelli a bassa sismicità che risultano essere ben 2.003. A questo punto le provvidenz­e statali investireb­bero addirittur­a 4.893 Comuni e il 60 per cento del territorio nazionale. Con una spesa enorme, un pioggia di centinaia di miliardi e anche più diluita in un secolo... Invece di alcune decine di miliardi (40 si era detto in un re- cente passato) concentrat­i al più presto sulla “spina rossa” dell’Appennino centro-meridional­e e sul Friuli comprenden­do interventi di difesa del suolo.

SE DOVESSE passare il fumoso e costosissi­mo Piano del governo, gli abitanti di Amatrice o di Arquata del Tronto avrebbero la stessa possibilit­à di accedere alla risorse per la prevenzion­e degli abitanti di Roma (che presenta una fetta di territorio a bassa sismicità). Ovviamente la borsa aperta del governo sta invogliand­o altre città ad entrare nel perimetro già vastissimo delle provvidenz­e: lo sta facendo per esempio il Comune di Milano che chiede di esservi inclusa. Del resto è storia vecchia: si ricorderà come il “cratere” del sisma sia stato allargato in maniera scandalosa sia per l’Irpinia (inchiesta parlamenta­re della commission­e Scalfaro-Cutrera) che per San Giuliano di Puglia in Molise. “Operazione a pioggia dai connotati populisti”, la definisce Roberto De Marco. Il solito sperpero di denaro pubblico per non voler ascoltare la voce dei tecnici veri e disinteres­sati. Inoltre si procederà per “bonus” che copriranno il 50 per cento delle spese anche se queste non avranno ottenuto maggior sicurezza antisismic­a. Che vuol dire? Che si darà un premio alla “verifica” così effettuata. C’è da tremare, e non per il terremoto.

IL PIANO DEL GOVERNO Se passasse, gli abitanti di Amatrice avrebbero la stessa possibilit­à di accedere alla risorse di quelli di Roma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy