“La politica non usi la scuola come un’arma impropria”
l liceo breve non è una priorità, pensiamo piuttosto a evitare la dispersione e a motivare di più i docenti. Anche economicamente”. Il nuovo anno scolastico sta per iniziare e lo scrittore-insegnante Eraldo Affinati ha ben chiaro cosa aspettarsi.
Ha letto le polemiche a proposito del liceo breve e della formazione dei nostri insegnanti? Che anno scolastico ci si prospetta davanti?
Il liceo breve è una sperimentazione che riguarderà 100 classi di altrettanti istituti: a me non sembra debba essere una priorità. Modificare la struttura del sistema scolastico italiano potrebbe risultare rischioso, anche pensando alla sua qualità specifica molto alta rispetto al quadro europeo al quale dovremmo adeguarci. In questo momento storico altri sono i problemi: primo fra tutti la dispersione. Ancora troppi ragazzi abbandonano la scuola anzitempo, specie negli istituti professionali del meridione. La formazione degli insegnanti andrebbe rivista: meno teoria da dispensare e più buone pratiche da vivere.
Allora diamo i voti allo scorso anno scolastico. Cosa si sente di promuovere?
Io vado in giro in molte scuole e quello che mi resta dentro è sempre la passione dei docenti e il sorriso dei loro alunni: dovremmo ripartire da lì. Fare in modo che le migliori iniziative non vengano mortificate. Prendiamo l’alternanza scuola-lavoro: potrebbe essere un varco utile per cambiare davvero tutto, guidando gli adolescenti a compiere avventure conoscitive, come abbiamo fatto noi con le Penny Wirton portando i ragazzi a insegnare l’italiano ai loro coetanei immigrati. Ma se piomba sui consigli di classe come un corpo estraneo caricando ancora di più tutto il peso sulle spalle dei docenti, allora non va bene.
Cosa, invece, boccia?
La burocrazia: riempire moduli, stilare bilanci delle competenze, partecipare a riunioni non sempre necessarie.
Così quando si entra in aula, si è già sfiniti.
Il docente è lo specialista dell’avventu-
CHI MERITA LA BOCCIATURA
Per colpa della burocrazia, tra moduli, bilanci e riunioni, quando si entra in aula, si è già sfiniti
CHI MERITA LA PROMOZIONE Quello che mi resta dentro è la passione dei docenti e il sorriso dei loro alunni: dovremmo ripartire da lì