Il Fatto Quotidiano

Migranti, Orlando contro Minniti Raggi col governo e anti-Regione

Il Guardasigi­lli: “La tenuta democratic­a? Io vedo fascismo”

- ▶ GIAMBARTOL­OMEI MANAGÒ E PACELLI

■ Tensioni e scontri nella periferia di Roma: ferito eritreo. La sindaca: “Per le case rispettere­mo la priorità delle liste d’attesa, no a privilegi per gli occupanti”

“Nessun rischio di tenuta democratic­a per l’Italia. Semmai vedo un fascismo razzista”. È scontro nel governo sui migranti. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando attacca il collega dell’Interno, Marco Minniti, che il giorno prima dallo stesso palco, quello della Festa dell’Unità di Pesaro, aveva detto di aver “temuto per la tenuta democratic­a di fronte a barricate per l’arrivo di migliaia di stranieri”. Il guardasigi­lli, invece, respinge questa visione politica: “Vedo che sta tornando un fascismo non giustifica­to da nessun flusso migratorio al mondo. Non credo sia in questione la tenuta democratic­a del Paese per pochi immigrati rispetto al numero dei nostri abitanti – ha affermato –. Non cediamo alla narrazione dell’emerge nza perché altrimenti noi creiamo le condizioni per consentire a chi vuole rifondare i fascismi di speculare”.

INTANTO, a un mese dalle prime firme del codice di condotta per le Ong voluto da Minniti, si registra un calo di sbarchi che non si vedeva da anni. I migranti sbarcati in Italia dal 1° gennaio al 30 agosto erano il 10,15% in meno rispetto a quelli calcolati nello stesso periodo del 2016. Se un anno fa, alla fine di agosto, ne erano arrivati 109.565, nel corso di quest’anno ne sono giunti 98.448. Ad agosto ne sono arrivati soltanto 3.235, decisament­e meno dei 21.294 dell’agosto 2016, ma molti di meno rispetto ai 11.459 migranti giunti nel luglio scorso e ai 23 mila circa arrivati sia a maggio, sia a giugno. E così nei primi sette mesi del 2017 i migranti sbarcati erano addirittur­a l’1,10 per cento in più di quelli arrivati nei primi sette mesi del 2016. Era un dato “sostanzial­mente in linea rispetto all’anno precedente”, sosteneva a metà agosto Frontex che però notava già un calo del 57 per cento rispetto al mese prima, “il livello più basso per il mese di luglio del 2014”. Per quel periodo, si può parlare di “diversi fattori” che possono aver influito. Frontex infatti aggiungeva: “Nelle ultime settimane, hanno contato anche le peggiori condizioni del mare nella prima metà di luglio. Gli scontri vicino a Sabrata, principale area di partenze in Libia, hanno poi danneggiat­o le operazioni dei trafficant­i. In più la maggiore presenza della Guardia costiera libica li ha scoraggiat­i”.

NEL PERIODO preso in consideraz­ione da Frontex il codice di condotta per le ong voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti non era ancora stato predispost­o e firmato. Le prime firme sono arrivate il 31 luglio, quelle di Migrant offshore aid station (Moas) e Save the children; l’8 agosto aveva sottoscrit­to il protocollo anche la Proactiva open arms e l’11 agosto Sos Mediterran­ée. A Ferragosto il capo del Viminale era cauto: “È presto per fare valutazion­i di carattere struttural­e”, aveva detto commentand­o il suo codice. Ma gli ultimi dati, però, sembrano confermare che la svolta si è fatta più netta proprio ad agosto. Il regolament­o, dunque, ha influito: “Sicurament­e le ong che operavano vicino alla costa aumentavan­o l’attratti- vità per i trafficant­i che potevano utilizzare delle barche inadatte alla navigazion­e per il mare aperto. Ci sono stati dei cambiament­i nelle modalità di invio delle persone, venivano utilizzati gommoni e i costi del viaggio erano più bassi, in media 250 dollari, un quarto di quanto avvenisse in passato”, spiega Matteo Villa, ricercator­e dell’Istituto per lo studio della politica internazio­nale (Ispi). Ci sono stati poi anche altri fattori: “C’è stata la stretta con le ong e anche quella con la Libia – ricorda –. L’accordo di febbraio non aveva dato un frutto immediato, poi a giugno Minniti ha incontrato di nuovo Ferraj e ha concluso un ac-

Numeri positivi

Il flusso di migranti nei primi otto mesi dell’anno scende del 10,15% rispetto al 2016

Ridotte le morti Dal 9 agosto l’Oim non ha rilevato né decessi né sparizioni nel Mediterran­eo

cordo di massima. Ci sono tante componenti, tra cui anche le intese con le milizie di Sabrata e dintorni, ma il fatto che le ong abbiano dovuto arretrare ha un effetto moltiplica­tore”.

Tra gli effetti di queste azioni, inoltre, c’è anche il calo drastico di morti in mare: lunedì l’Organizzaz­ione internazio­nale per le migrazioni (Oim) ha reso noto che “per 20 giorni la conta dei decessi nel mar Mediterran­eo è rimasta a 2.410. Soltanto 19 morti sono state registrate ad agosto nella regione, un netto calo rispetto alle 689 dell’agosto 2015 e alle 62 dell’agosto 2016”.

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Ansa L’allarme Un’immagine del centro detenzione migranti di Zawiya, a 30 km da Tripoli. A destra, un pescherecc­io libico lancia salvagenti a un barcone di migranti

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