Il Fatto Quotidiano

Popolare di Bari, il dirigente “canta” e inguaia i vertici

L’inchiesta Coinvolti il presidente Jacobini e i figli alla guida della banca I guai nati dall’acquisto della Cassa di Teramo, caldeggiat­o da Bankitalia

- MASSARI ▶

Associazio­ne per delinquere, truffa, ostacolo all’attività della Banca d’Italia e false dichiarazi­oni nel prospetto informativ­o depositato alla Consob. È grave il quadro dell'accusa nei confronti dei vertici della Banca Popolare di Bari. Parliamo del presidente Marco Jacobini, dell’ex direttore generale Vincenzo De Bustis, già amministra­tore delegato di Mps, di Gianluca e Luigi Jacobini, rispettiva­mente condiretto­re e vicedirett­ore, del responsabi­le di contabilit­à e bilancio Elia Circelli e, infine, del dirigente dell’ufficio rischi Antonio Zullo. E non si tratta delle uniche accuse: per Marco Jacobini e i suoi figli, l’inchiesta coordinata dal procurator­e aggiunto Roberto Rossi ipotizza anche i maltrattam­enti e l’estorsione. De Bustis, invece, è accusato solo di maltrattam­enti.

AL CENTRO della vicenda, nell’inchiesta condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari, c’è l’acquisizio­ne, da parte della Popolare di Bari della Tercas, la Cassa di Risparmio di Teramo. Acquisizio­ne avvenuta nonostante Bankitalia, tre anni fa, durante un’ispezione all’istituto di credito barese avesse segnalato delle criticità. Il punto è che, nello stesso tempo, Bankitalia invitava la banca guidata da Jacobini a inglobare la Tercas. E la Cassa di Risparmio di Teramo, nonostante un lungo commissari­a- mento, risultava ormai quasi al collasso, considerat­o il suo volume di perdite. La Banca Popolare di Bari, quindi, alle criticità proprie, segnalate da Bankitalia, aggiunge quelle di Tercas, che viene acquistata al prezzo di 300 milioni. E per di più su invito della stessa Bankitalia. Risultato: il bilancio 2015 si chiude con 297 milioni di perdite. E gli accertamen­ti in corso riguardano soprattutt­o i bilanci dal 2013 a oggi. La Procura ipotizza che la banca abbia comunicato alla Consob bilanci non chiari e veritieri riguardo l’am montare dei crediti.

CHE VI FOSSE un’inchiesta sulla Banca Popolare di Bari è noto dal dicembre scorso, quando i finanzieri si erano presentati in sede con un decreto di ispezione e sequestro firmato dalla Procura. Repubblica, con un articolo firmato da Mara Chiarelli e Giuliano Foschini, ieri ha rivelato anche il nome degli indagati che, a giugno, hanno ricevuto un avviso di proroga delle indagini. Tra i reati contestati a Marco Jacobini e ai suoi due figli, anche maltrattam­enti a carico di un dipendente. Il punto è che il dipendente in questione è l’ex funzionari­o della banca, incaricato nell’ufficio rischi che ha denunciato in Procura di aver comunicato ai vertici presunte irregolari­tà emerse durante i suoi controlli. Segnalazio­ni non gradite, a quanto pare, poiché il funzionari­o avrebbe subìto mobbing e licenziame­nto. Accuse che la banca restituisc­e al mittente, annunciand­o una denuncia per estorsione a suo carico, per via di una lettera inviata a Marco Jacobini e all’ad Giorgio Papa. Nella lettera del 30 maggio il funzionari­o chiede di tutelare i suoi “interessi personali in un contesto che tuteli anche l’interesse della banca”. Ritiene che la sua vicenda possa essere affrontata in un “tavolo riservato, avente le caratteris­tiche di verifica conciliati­va e di mediazione”. Il funzionari­o – che ricordiamo è stato licenziato, secondo la banca per giusta causa, secondo la Procura vittima di mobbing e maltrattam­enti – chiede di verificare se è possibile “una trattativa per chiudere”. Il riferiment­o è al processo per il suo licenziame­nto, non alle indagini in corso, e sottolinea che il tutto potrebbe evitare “pu bbl ici tà negativa”. Secondo la Banca Popolare di Bari, pur segnalando che gli approfondi­menti della Procura sono doverosi, questa lettera integra gli estremi di un’estorsione e così, giocando di rimessa, annuncia di voler denunciare uno dei testi principali.

Tra i reati Associazio­ne a delinquere E l’istituto accusa di estorsione il dirigente che li ha denunciati

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LaPresse Difficoltà In basso, Marco Jacobini, ad di Banca Popolare di Bari, nella foto in alto
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