Il Fatto Quotidiano

Crocetta minaccia il Pd “Primarie o la pagherete”

Il governator­e, scaricato dai vertici, cita i sondaggi: “Così sconfitta annunciata”

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Èun torrente in piena, una raffica di accuse, difese d’ufficio e messaggi velati: stretto all’angolo dal “modello Palermo” lanciato dal sindaco Leoluca Orlando, ignorato da Renzi che non è riuscito ancora a incontrare, Rosario Crocetta non ci sta a cedere la sua poltrona a Fabrizio Micari, il rettore “scelto dai notabili” con una candidatur­a “u m iliante anche per la base del Pd”. E in una conferenza stampa all’Hotel delle Palme di Palermo mena fendenti a tutto il centrosini­stra, invocando a gran voce le primarie “nel rispetto – dice – dello Statuto regionale del Pd che prevede la ricandidat­ura del governator­e uscente: io faccio un passo indietro e chiedo di confrontar­mi con gli altri”.

IN ATTESAche Alfano risolva il suo strabismo politico, decidendo definitiva­mente di guardare a sinistra e ufficializ­zare il suo ingresso nella coalizione, la nuova grana esplode in un Pd malmesso che prova a fare quadrare il cerchio attorno a Micari, candidato appeso alla sua poltrona di rettore dell’ateneo del capoluogo che, per il momento, ha deciso di non lasciare (ha promesso le dimissioni in caso di vittoria).

Crocetta lo attacca direttamen­te: “La candidatur­a non è un concorso per titoli, tutto ciò è umiliante. Quali sono le sue idee? La svendita dell’autonomia siciliana?”. E punta dritto contro il “modello Palermo” elaborato da Orlando: “Si vuole lanciare il modello Giachetti: cioè forse si vuole perdere. Stando ai sondaggi, il candidato di tutto il centrosini­stra prenderebb­e i voti che io prenderei da solo”. Le ultime rilevazion­i dell’istituto Lorien (commission­ate da “Diventerà bellissima”, il movimento di Nello Musumuci), danno in- fatti un testa a testa tra il candidato del centrodest­ra e quello del M5s, Giancarlo Cancelleri, appaiati a quota 40%; il rettore palermitan­o sarebbe terzo ma staccatiss­imo, addirittur­a al 13% in caso di candidatur­a di Crocetta, accreditat­o dell’11% dei consensi.

Qui arriva la stoccata diretta a Orlando: “Ho incontrato un suo fedelissim­o e mi ha detto che non lo capisce più. Parla contro i profession­isti della politica, ma poi fa gli accordi a tavolino con i profession­isti della politica”. Quali? “Sono indignato: quando parlavo con Raciti, c'erano Mica- ri, Orlando, Castiglion­e e Cardinale. Questo è un progetto civico?”.

In dirittura d’arrivo del suo mandato, il governator­e non porta all’incasso il fatturato del suo governo (“Anche io rispondere­i che non sono soddisfatt­o del governo, ma abbiamo fatto tante cose e abbiamo infranto alcuni tabù”, ammette), ma reclama il rispetto del galateo della politica che l’ha messo all’angolo: “Abbiamo assistito al lancio di un progetto senza alcuna consultazi­one democratic­a”.

Dopo avere ricordato l’appoggio del Megafono all'ele- zione del sindaco di Catania, Enzo Bianco (“Noi abbiamo sempre lavorato per l'unità. Ma gli sposalizi si fanno in due”) minaccia di far saltare il banco correndo da solo: “Se qualcuno vuole fare il furbo pagherà il prezzo della sua prepotenza: quella del centrosini­stra in Sicilia è una sconfitta annunciata. Nessuno domani se la prenda con il segretario regionale del partito, Fausto Raciti. Sono altri che sono accecati, hanno il solo obiettivo di farmi fuori”.

LUI CI CREDE ancora, però: vuole continuare a “salvare la Sicilia”, come ribadisce a fine conferenza stampa. Finora l’unica marcia indietro è stata la cancellazi­one della frase dell’indipenden­tista Antonio Canepa (“La Sicilia ai siciliani”) dal simbolo del suo movimento dopo le polemiche con gli autonomist­i. Crocetta, insomma, non ha alcuna intenzione di mollare: “La mia è una rivoluzion­e che non voglio interrompe­re” conclude, mentre decine di operai della Keller (ex fabbrica di materiale rotabile, chiusa per fallimento), raccolti fuori dall’hotel, gli ricordano le tappe incompiute del suo mandato. Per loro strette di mano e la promessa di un tavolo. Ammesso che sia rieletto.

Si appella alle regole ”Nello Statuto regionale è prevista la ricandidat­ura del presidente uscente”

 ?? Ansa ?? Fiume in piena Il governator­e siciliano, Rosario Crocetta, non pare intenziona­to a fare passi indietro
Ansa Fiume in piena Il governator­e siciliano, Rosario Crocetta, non pare intenziona­to a fare passi indietro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy