“Sì, è scomoda: deve lavorare in Rai per noi”
Ferruccio de Bortoli: “Fondamentale per il servizio pubblico rilanciare l’informazione online. Milena dà fastidio, come tutte le grandi firme”
Dall’altra parte del telefono Ferruccio de Bortoli è amareggiato: lui è il direttore che, durante il secondo mandato in via Solferino, chiamò Milena Gabanelli a collaborare con il Corriere della Sera. Era il 2011. Oggi ci dice: “Assistiamo a una vicenda molto spiacevole per l’informazione italiana e a un brutto capitolo della storia della Rai. Milena è una grande giornalista, ha inventato Report, un format che tra l’altro ha regalato alla stessa Rai. È considerata da tutti una risorsa del servizio pubblico. Certo, è una persona scomoda con un carattere a volte spigoloso”. Lo strappo tra Gabanelli e i vertici di Viale Mazzini è ricucibile? Credo si possa porre rimedio a questa situazione con qualche considerazione di buon senso. Nel consiglio di amministrazione Rai siedono colleghi che apprezzo, a cominciare dalla presidente Monica Maggioni. Così come stimo il direttore generale Mario Orfeo: è un ottimo giornalista che in passato ha dimostrato di saper valorizzare le professionalità che aveva a disposizione sia nei quotidiani sia nei tg che ha diretto. La domanda che dobbiamo porci è questa: è più importante accorpare le testate giornalistiche del servizio pubblico o valorizzare l’informazione Rai sul web, oggi scandalosamente assente perché RaiNews è al 35esimo posto nella classifica dei siti d’informazione?
Diamo per scontata la risposta. Cosa si può fare secondo lei?
Se l’obiettivo principale della prima industria culturale e d’informazione del Paese è rilanciare il sito delle news, è necessario riconsiderare i rapporti con Milena Gabanelli, la persona giusta per portare a termine questo compito. Credo sia una priorità assoluta. Si può creare una nuova testata, che potrebbe essere diretta dallo stesso Orfeo in un primo momento dando la delega a Milena, con la giusta libertà e con le responsabilità che lei è pronta ad assumersi. Non conosco le questioni tecniche a fondo, ma penso che all’acco rpamento si possa procedere in un secondo momento. Quello che non può accadere, invece, è perdere una professionalità come quella di cui stiamo parlando. Se questo dovesse succedere vorrebbe dire che l’obiettivo principale dei vertici di Viale Mazzini non è far fare un passo in avanti all’informazione sulla Rete, ma significa che prevalgono logiche di altro tipo. Una voce libera in campagna elettorale può dare fastidio.
Allora lo si dica chiaramente, perché anche quella è una responsabilità editoriale. Dicano che si rinvia tutto a dopo le elezioni politiche. Del resto Milena ha annunciato di volersi mettere in aspettativa, non prende lo stipendio quindi è coerente con la sua storia. Milena Gabanelli è obiettivamente una collega scomoda. Io ne so qualcosa...
La sua collaborazione in via Solferino le sarà costata molte telefonate, è immaginabile.
Sul Corriere Milena ha ovvia- mente sempre scritto quello che ha voluto, e continua a farlo anche oggi. È una firma importante e tutte le firme importanti sono, per loro stessa natura scomode, e non sono controllabili. Fece una puntata di Report su Rcs che mi creò moltissimi problemi: tutti pensarono che “l’ispiratore” di quelle inchieste sulla pessima gestione della Rcs di quel periodo fossi io. Invece lei aveva fatto semplicemente il suo mestiere e guardando quella puntata scoprimmo cose che nemmeno noi del Corriere sapevamo, perché la redazione di Report a veva fatto un ottimo lavoro d’inchiesta.
Una giornalista come Gabanelli dovrebbe essere contesa da tutte le tv: questa situazione non è assurda? C’è forse la paura di perdere qualche inserzionista. Milena è una grande giornalista e a volte è divisiva. Capisco che impiegarla comporta dei rischi, ma questo è un lavoro in cui se non ti assumi dei rischi, non arrivi a offrire un prodotto di qualità.
Il nostro giornale ha lanciato una raccolta di firme a sostegno di Milena.
La petizione è un’iniziativa molto condivisibile. Ma io sono sicuro che la Rai di Mario Orfeo e Monica Maggioni insieme al Cda composto da bravi colleghi, saprà risolvere questa impasse, fugando così anche lo spiacevole sospetto che prevalgano prudenze elettorali. Se i giornalisti che ho appena nominato si trovassero a dirigere un giornale credo ci penserebbero bene prima di perdere una firma come Milena Gabanelli.
Chi è
Nato a Milano, classe 1953, si è laureato in Giurisprudenza alla Statale. È stato due volte direttore del Corriere della Sera, quotidiano di cui è oggi editorialista e del Sole 24 Ore
La carriera Dal 2015 è presidente dell’Associazione Vidas di Milano. È anche presidente della casa editrice Longanesi Si potrebbe creare una nuova testata, diretta in un primo momento da Mario Orfeo, con delega a Gabanelli