Caso Raggi, Marra, il legale e l’incontro con Grillo
Le chat tra Raffaele Marra e l’avvocato Pieremilio Sammarco, pubblicate ieri da alcuni giornali, non fanno parte del processo in corso in primo grado per corruzione. Imputati, l’ex capo di gabinetto del sindaco di Roma e il costruttore romano Sergio Scarpellini. Sono conversazioni ricavate dal cellulare sequestrato a Marra, come pure quelle della ormai nota chat Telegram “Quattro amici al bar”, dove oltre Raggi e Marra, c’era anche Daniele Frongia e Salvatore Romeo. Fanno parte del fascicolo del pm titolare del processo per corruzione Barbara Zuin e sono a disposizione dei legali. Per i pm di Roma però non si tratta di conversazioni rilevanti, per questo la scelta è stata quella di non depositarle a processo. Intanto sono finite sui giornali, Repubblica e Il Tempo , che hanno dato ampio spazio non solo alle foto di gruppo Raggi con Romeo, Marra e Frongia, ma anche alle conversazioni tra l’ex dirigente comunale e l’avvocato Pieremilio Sammarco. E sembra questa la notizia inedita delle chat: il rapporto stretto tra Marra e il legale dove ha lavorato per qualche tempo il titolare al Campidoglio. Era il 30 ottobre 2016 quando Sammarco scrive a Marra: “Beppe (Grillo, ndr) non capisce nulla, si fa prendere in giro dai giornali. Mi sono dimenticato di dirti che giovedì Massimo va a Genova al ristorante con Grillo e gli dice di non rompere le palle su di te”. Marra, che in quei giorni era capo del personale, risponde: “Credo che giovedì sia troppo tardi. Dovrebbe farlo oggi”. E Sammarco: “(...) Non mollare. Fammi sapere se posso fare io qualche cosa per agevolarti”. Questo è uno dei messaggi che la procura non ha ritenuto penalmente rilevante. Si tratta quindi di chat estrapolate da un cellulare sequestrato. Se fossero state intercettazioni – secondo la bozza del ministro Orlando – non sarebbero state trascritte. Tuttavia, sia le circolari interne delle procure che le nuove linee sulle norme delle intercettazioni non riguardano casi come appunto le chat.