MORGAN E SGARBI, PARTITO DELL’AMORE
ALLE PROSSIME, imprescindibili elezioni siciliane partecipa un po’ chiunque: candidati riciclati, rettori autosospesi e un’allegra macchina da guerra di micidiali capibastone vecchio stile, da far impallidire la frittura di pescedei campani di De Luca. Non poteva quindi mancare almeno un ultimo colpo di teatro prima delle urne. Anzi due: innanzitutto la candidatura dal sapore dannunziano dell’urlatore televisi- vo (e critico d’arte) Vittorio Sgarbi, immemore della poco gloriosa esperienza da sindaco di Salemi (Trapani), comune sciolto per mafia. Poi, più recente, la discesa in campo – insieme a Sgarbi – di Marco Castoldi in arte Morgan, già cantante dei Bluvertigo, artista eccentrico ed eclettico e dissoluto, giudice isterico (e trombato, o autosospeso, come va di moda dire) prima di X Factor e poi di Amici di Maria De Filippi. Cos’avranno in comune Morgan e Sgarbi? Proviamo a indovinare: l’amore per la bellezza – dicono – e soprattutto quello smisurato per se stessi; una notevole propensione a un gran numero di vizi, ampiamente confessati da entrambi; un sacco di tempo da perdere (e da far perdere agli altri) per mettere in piedi delle liste senza pretese nelle elezioni più ingolfate della storia recente; una sconfinata fiducia nell’arte di apparire ad ogni costo, e senza alcun motivo.