Irma arriva in Florida senza bussare
Oggi l’impatto sulla costa. Saccheggi nelle isole caraibiche devastate
“AMiami
Beach l’atmosfera è tranquilla. Io ed altri 1500 inquilini abbiamo deciso di rimanere nel nostro palazzo, aspettando Irma”, ha raccontato ieri all’Ansa il manager italiano di una compagnia di crociere, alla vigilia dell’arrivo dell’uragano sulle coste della Florida. “La città è deserta perché mancano i turisti, ma ci sono parecchie auto ancora in giro e fino a ieri alle 20 i supermercati erano aperti, con gente presente nei bar. Qualcuno era ancora anche in spiaggia anche se i negozi sono rimasti chiusi”.
Ieri Irma ha lasciato Cuba e si è diretto sulla costa statunitense, sulla quale arriverà dopo aver ripreso forza nel passaggio sul mare, le circa 100 miglia (160 chilometri) che separano la maggiore delle isole caraibiche dalla Florida la cui propaggine meridionale è composta dall’arcipelago delle Keys, che saranno le prime a subire l’arrivo.
ED ERA SALITO A 6,3 MILIONI il numero degli abitanti dello Stato a cui è stato chiesto di lasciare le proprie case in vista dell’arrivo dell’uragano. Il governatore della Florida ha reso noto che altre 700mila persone hanno ricevuto l’ordine ieri, oltre a quelle a cui era già stata notificata la richiesta. E nella maggiore città della Florida ieri sera è stato imposto il coprifuoco.
A Cuba Irma è arrivato nella serata di venerdì, quando e- ra un uragano di categoria 5, lasciandosi dietro 22 morti nelle isole caraibiche già colpite, fra cui le Piccole Antille (con circa metà delle abitazioni distrutte, ndr) che ora fanno i conti con il potente uragano José, di categoria 4. Irma ha lasciato distruzione sull’isola di Barbuda e su St. Martin, per metà francese e per metà olandese. Quanto a Katia, è stato declassato a depressione tropicale dopo avere toccato terra in Messico, che continua però a minacciare con forti piogge dopo avere provocato una frana con 2 morti.
Negli arcipelaghi atlantici interessati dalla serie di uragani la situazione resa spettrale, mentre oltre ai postumi delle tempeste si moltiplica- no i saccheggi, fra gente disperata e sciacalli, altri 400 gendarmi sono stati dispiegati nelle Antille francesi (in tutto il personale sale a 1.105 secondo Parigi) per dissuadere le bande di violenti. Sono stati eretti check-point, le isole sono divise in settori, meglio con- trollabili, gli arresti si moltiplicano. I più determinati assaltano magazzini e negozi armati di coltelli e sono pronti a tutto. All’Eliseo ieri sera è stata convocata una riunione d’urgenza dal presidente Emmanuel Macron, con i responsabili di Interni e Difesa più il