M5S, stop alle Regionarie Primarie senza candidati
Guaio Il Tribunale di Palermo accoglie il ricorso di un iscritto e congela il voto online che ha designato Giancarlo Cancelleri come candidato governatore: la lista ora è a forte rischio
■Un giudice sospende le consultazioni vinte dall’aspirante governatore Cancelleri. Fra 10 giorni Di Maio dovrebbe ricevere l’investitura per le elezioni, ma la competizione resta un mistero. Fico pensa al ritiro
Doveva essere la carta per sbancare alle Politiche, il volano. Ma ora per i 5Stellle la Sicilia sta diventando anche un problema. Perché sul Movimento è piombata un’or dinanza del Tribunale di Palermo, con cui la giudice Claudia Spiga ha sospeso le regionarie che avevano designato Giancarlo Cancelleri come candidato governatore del M5S. Ora a forte rischio. E allora da Roma cercano in fretta una soluzione, mentre nei sondaggi il candidato del centrodestra Nello Musumeci è già a un punto dal favorito Cancelleri. E così Di Maio, il candidato premier in pectore, di nuovo nell’isola dopo un lungo tour estivo, scala già la marcia: “Le Regionali siciliane non sono un test nazionale”. Perché non è tempo di proclami. “Forse abbiamo puntato troppo presto e troppo forte sulla Sicilia” ragionava ieri sera un big.
DI CERTOla partita appare più difficile. Alla portata, per i 5Stelle che sono popolarissimi tra i giovani siciliani e che girano l’isola da mesi. Ma tutt’altro che una passeggiata. E l’imprevisto, come spesso accade per il Movimento, arriva da un ricorso. Quello dell’i sc ri tt o Mauro Giulivi, compagno della deputata Chiara Di Benedetto, escluso dalle regionarie sul web di luglio perché sottoposto a procedimento disciplinare. La sua colpa, non l’aver firmato un codice di condotta per le precedenti comunarie di Palermo. Ma nel ricorso preparato dall’avvocato Lorenzo Borrè, ormai il legale di tutti i dissidenti ed espulsi a 5Stelle, Giulivi contesta la decisione, sostenendo tra l’altro di non aver mai ricevuto notifica del procedimento. E ieri in tribunale ha segnato un primo punto a suo favore. “‘Il giudice ha ritenuto esistente il fumus boni iuris per l’accoglimento del ricorso – sostiene il suo legale siciliano, Riccardo Gentile – perché le comunicazioni ricevute non possono qualificarsi come atto di contestazione disciplinare e perché non gli viene imputato il compimento di alcuna condotta rilevante sul piano disciplinare’’. Nell’ordinanza, la giudice scrive: “Poiché non risulta che detta adesione (al codice, ndr) dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e poiché Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del cosiddetto codice etico)”. E aggiunge: “È quindi configurabile un diritto alla candidatura, laddove la scelta dei candidati all’i n t er n o dell’associazione non sia frutto di una scelta discrezionale e insindacabile”.
Tradotto, il Movimento deve rispettare le sue regole. Intanto la giudice ha disposto alcuni approfondimenti, tra cui la verifica della regolarità dello Statuto del 2016 e degli atti integrativi, che verranno esaminati nell’udienza fissata per il 18 settembre, alla presenza anche di tutti i candidati consiglieri. E i tempi si fanno stret- ti, perché entro il 5 ottobre dovranno essere depositate le liste per le Regionali. E se il tribunale confermasse il provvedimento le regionarie verrebbero invalidate. Un potenziale dramma per il Movimento. Il blog di Grillo ostenta fiducia: “Alle regionarie ci saremo”. Ma in Parlamento si tengono riunioni per studiare una stra-
UNA PROPOSTA per cui non è scontato il sì dell’iscritto e di Borrè, il legale che ha fatto riammettere gli espulsi di Roma e Napoli e fatto annullare la revoca delle vittoria di Marika Cassimatis nelle comunarie di Genova. Tanto più che Giulivi è il compagno di Di Benedetto, deputata vicina ai “monaci”: ovvero al gruppo del M5S palermitano guidato dall’ormai ex deputato del Movimento, Riccardo Nuti, rinviato a giudizio assieme alle colleghe Giulia Di Vita e Claudia Mannino per l’inchiesta sulle firme false nelle comunarie del 2012. Visto il quadro, ieri Di Benedetto non si è fatta vedere alla Camera. Ma il gruppo è ugualmente tesissimo, anche per le imminenti primarie per il candidato premier. Il neo eletto capogruppo Andrea Colletti ironizza in buvette: “Ma perché, facciamo le primarie per il candidato premier?”. Mentre in Transatlantico i parlamentari giurano in coro: “Io candidato? Ma quando mai”. Di Maio è invece in Sicilia, per incontri nel Messinese assieme a Cancelleri. “È lì anche per marcare le distanze dalla questione regole, non vuole entrarci” sussurrano. Ma a Radio Capital precisa: “Più che un test nazionale, il voto del 5 novembre sarà un referendum: si può votare contro chi ha usato la Sicilia come un bancomat”. Sillabe caute. Perché tra sondaggi e tribunali, in Sicilia l’estate a 5Stelle sta già finendo.
Toni bassi
Il vicepresidente della Camera frena: “Nell’isola non è un test nazionale”