Pisapia salta il fosso: “Alternativo a Renzi”
Summit con MdpL’ex sindaco si lascia convincere da Bersani e abbraccia la sinistra, ma non in Sicilia. Lite sulla leadership
Orgogliosamente
alternativo al Pd di Matteo Renzi. Giuliano Pisapia ha ripudiato ieri davanti a numerosi testimoni l’ex rottamatore e abbraccia ora la sinistra, da Mdp a Possibile di Pippo Civati.
L’ABIURA è stata sottoscritta tramite un comunicato congiunto al termine della riunione tra gli esponenti di Mdp e Campo progressista, in via Zanardelli, sede di Articolo Uno. Pier Luigi Bersani all’uscita si frega le mani, al punto che a chi gli domanda se Mdp riconosca la leadership di Pisapia, l’ex segretario del Pd risponde estasiato: “Assolutamente sì”, scatenando il primo parapiglia tra le “anime” del nuovo centrosinistra ancora in co- struzione. “Pisapia non è il nostro leader, le leadership si definiscono o perché convincono tutti – e non sarebbe questo il caso – o con metodo democr at ic o” sbotta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, interpellato poco dopo. “Il leader è Giuliano Pisapia, nessuno ha mai detto il contrario, le primarie? Non esiste al mondo” rintuzza il vicepresidente della regione Lazio Massimiliano Smeriglio, tornando al vecchio centralismo democratico senza ripassare per l’Ulivo. Massimo D’Alema non rilascia dichiarazioni. “Lavoriamo ad un campo, una lista, una sog- gettività, poi dopo le elezioni si vedrà” taglia corto Roberto Speranza che vorrebbe godersi in pace il buon esito della giornata. Effettivamente, dopo un inseguimento della formazione di Pisapia durato mesi per strapparlo a Renzi, il paniere riempito da Mdp durante la riunione è pieno di buoni e appetitosi proponimenti.
BERSANI non ha convinto l’ex sindaco di Milano fino al punto da strappargli l’appoggio ufficiale al candidato a governatore della Sicilia di Mdp e Sinistra italiana, Claudio Fava. Ma perlomeno Pisapia si è impegnato a evitare l’endor- sement delle sue esigue forze presenti nell’isola a favore del candidato del Pd e di Ap, il rettore Fabrizio Micari. A quanto filtrato dalla riunione pare che il direttorio di Campo progressista procederà in Sicilia in ordine sparso, a titolo personale. Al post-democristiano Bruno Tabacci e al suo gruppo di ex notabili Dc non si poteva chiedere di più. Mani libere anche per quanto riguarda il sostegno al governo Gentiloni, nonostante Pisapia avesse premuto per un appoggio costante e incondizionato all’esecutivo. Si vaglierà la bontà dei singoli provvedimenti contenuti nella legge di Bilan- cio 2018 decidendo di volta in volta. Bersani e Pisapia lavoreranno fianco a fianco anche per ottenere l’approvazione dello Ius soli prima della fine della legislatura e una nuova legge elettorale, bollando come “irresponsabile” chi immagina di andare al voto con due sistemi elettorali disomogenei tra Camera e Senato. “È stato un incontro utile, propositivo, c’è consonanza di opinioni, di obiettivi, di percorso: abbiamo fatto un importante passo avanti” è l’imprimatur di Pisapia, lasciando la sede di Mdp finalmente senza essere guardato con sospetto dal portiere. Nel comunicato finale si lancia l’idea di organizzare in autunno “un grande momento di coinvolgimento popolare, senza veti o pregiudizi”.