“Condoni, cemento e il Ponte sullo Stretto: il Pd di Renzi non è mai stato ambientalista”
Il presidente dei Verdi replica alla rivendicazione ecologista dell’ex premier
Quando
Matteo Renzi in una lettera pubblicata ieri su Repubblica, ha scritto che il Pd è “il più grande partito ambientalista d’Italia”, Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, ha pensato a una specie di scherzo. “Pensavo di trovarmi davanti qualche giornale satirico – dice –. Come al solito, Renzi è molto abile a descrivere una realtà che non esiste”.
Presidente Bonelli, che cosa ha detto di così sbagliato Renzi?
Da dove iniziamo? Renzi scrive che il condonismo sta fuori dal Pd, ma dimentica che in Campania Vincenzo De Luca ha approvato la legge che blocca la demolizione degli immobili abusivi, o che in Sicilia Rosario Crocetta ha approvato un condono edilizio camuffato.
Eppure Renzi fa proprio riferimento al buon esempio
di sindaci e governatori. Potrei continuare: in Sardegna Francesco Pigliaru ha fatto saltare i vincoli ambientali, consentendo cementificazioni per milioni di metri cubi, in Liguria Claudio Bur- lando aveva firmato una delega che consentiva di costruire case fino a tre metri dai torrenti.
E il governo Renzi che rapporto ha avuto con le politiche ambientali?
In sostanza è stata un’imitazione di quanto voleva fare Berlusconi, compresa la sparata del Ponte sullo Stretto. Davvero si possono paragonare Renzi e Berlusconi? Renzi ha tagliato alla grande i fondi per le rinnovabili, in continuità con quanto aveva fatto Berlusconi. Basta pensare che nel 2013 c’erano oltre 125.000 occupati nel settore dell’energia pulita e oggi siamo a circa 90.000, mentre in tutto il mondo va nella direzione opposta.
Renzi parla anche dell’Ilva, dicendo di aver dato una
svolta positiva alla crisi. Non so perché Renzi si vanti di quanto fatto a Taranto. Anzi, proprio a Taranto hanno concesso l’immunità penale per i nuovi acquirenti di Ilva, se questi violeranno le norme a tutela dell’ambiente, della salute e dell'incolumità pubblica. Questo sarebbe ambientalismo?
I fondi per la messa in sicurezza per i territori però esistono.
Sì, ma non servono a nulla se non c’è un coordinamento e un organismo di sorveglianza. Il ministro dell’Ambiente Galletti ha detto ieri che serve un coordinamento nazionale per il meteo. Lo ha scoperto solo adesso? Questi sono dilettanti allo sbaraglio. C’è poi la questione trivelle. Dodici milioni di italiani non hanno dimenticato l’odiosa campagna per l’astensione al referendum sulle trivelle, quando Renzi pensava che spingere gli elettori a non votare sarebbe stata una vittoria.
Renzi chiude la lettera dicendo che chiunque, fuori dal Pd, abbia proposte su come migliorare può farsi sentire. Perché non lo avete fatto?
Noi gli abbiamo scritto due volte. A fine 2014 abbiamo fatto le nostre proposte riguardo la legge di Stabilità, rimanendo inascoltati. Qualche tempo dopo ci siamo espressi sulla questione dell’Ilva, ma anche in quel caso Renzi non ci ha nemmeno risposto.