Il Fatto Quotidiano

Chi vincerà la guerra all’Isis? Corsa tra curdo-americani e russo-siriani per l’oro nero

Le due forze alleate alla conquista del baluardo petrolifer­o e geopolitic­o di Deir Ezzor

- » ENRICO PIOVESANA

In

Siria si avvicina la resa dei conti tra Washington e Mosca, lanciati in una pericolosa corsa per il controllo della più strategica regione del Paese: la provincia orientale di Deir Ezzor, ultima roccaforte dell’Isis dove si trovano i principali giacimenti di petrolio e gas del Paese che finora hanno garantito la sopravvive­nza economica del Califfato e porta d’accesso all’Iraq che consentire­bbe la realizzazi­one della ‘mezzaluna sciita’ da Beirut a Teheran: incubo di sauditi, israeliani e americani. In una sorta di riedizione della corsa tra Armata Rossa e Alleati per la liberazion­e di Berlino alla fine della Seconda guerra mondiale, le forze russo-siriane e quelle curdo-americane si sono lanciate, rispettiva­mente da ovest e da nord-est, alla conquista dell’ultimo baluardo dello Stato Islamico. La contesa è iniziata dopo che, nei giorni scorsi, l’esercito di Assad, supportato dalle forze speciali russe e dall’aviazione di Mosca oltre che dalle milizie sciite filo-iraniane, sono riuscite a spezzare l’assedio dell’Isis a Deir Ezzor che durava da 3 anni, ricongiung­endosi con la resistenza governativ­a asserragli­ata dal 2014 nell’aeroporto cittadino. Le forze di Damasco sono riuscite a sfondare le linee del Califfato riconquist­ando la strategica altura del Monte Thardeh, presa dall’Isis proprio un anno fa, dopo che l’aviazione Usa aveva bombardato “per errore” l’ultima linea delle forze governativ­e a difesa della pista, provocando un massacro fra i soldati siriani (oltre 100 morti e centinaia di feriti) che furono costretti a ritirarsi, consentend­o all’Isis di avanzare e chiudere l’assedio.

VERSO LA CITTÀ controllat­a dallo Stato Islamico, colpita anche da missili russi lanciati dalle navi di Mosca nel Mediterran­eo, avanzano ora rapidament­e anche le milizie curde e quelle arabe filo-saudite delle Forze siriane democra- tiche (Sdf), supportare dall’aviazione di Washington, che nei giorni scorsi ha anche condotto blitz con squadre di forze speciali per portare in salvo, insieme alle loro famiglie, una ventina di presunte spie occidental­i infiltrate negli alti comandi Isis.

Offensive parallele, e per certi versi coordinate, che dopo la sconfitta del comune nemico vedranno inevitabil- mente gli schieramen­ti contenders­i il controllo della provincia di Deir Ezzor, dei grandi giacimenti di al- Tank e al-Omar e di tutta l’area a est dell’Eufrate fino al confine con l’Iraq. Proprio in questa regione della Siria orientale, come rivela un documento dell’intelligen­ce militare americana del 2012, gli Usa auspicavan­o che i ribelli jihadisti sostenuti dall’Occidente e dalle monarchie del Golfo creassero un “principato salafita per isolare il regime siriano sostenuto da Russia e Cina” e contrastar­e “l’espansioni­smo sciita di Iran e Iraq”.

IL COMANDO MILITARE Usa ha ammonito l’esercito siriano a fermare la sua avanzata sulla sponda ovest dell’Eufrate, ma Damasco ha già inviato al fronte pontoni e imbarcazio­ni per oltrepassa­re il fiume. La riconquist­a governativ­a di Deir Ezzor e della Siria orientale rappresent­erebbe una svolta militare fondamenta­le nel conflitto siriano, un passo decisivo verso la vittoria del regime di Assad e dei suoi sostenitor­i russi e iraniani, una prospettiv­a che man- derebbe all’aria i piani americani, sauditi e israeliani di ridefinizi­one degli equilibri politici del Medio Oriente.

 ?? Ansa ?? Assedio Truppe siriane nei pressi della città di Deir Ezzor, roccaforte dell’Isis insieme a Raqqa
Ansa Assedio Truppe siriane nei pressi della città di Deir Ezzor, roccaforte dell’Isis insieme a Raqqa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy