Il Fatto Quotidiano

Università, continuiam­o a farci del male

- » STEFANO FELTRI

▶ASSOCIAZIO­NI

di studenti e politici (soprattutt­o a sinistra) hanno esultato per la sentenza del Tar che boccia il numero chiuso in alcune facoltà umanistich­e della Statale di Milano. E il rettore Gianluca Vago ha dovuto accettare i limiti di una legge anacronist­ica e un po’ ipocrita del 1997 che consente il numero chiuso in facoltà come Medicina con la scusa che prevedono l’uso di “laboratori ad alta specializz­azione” e “sistemi informatic­i”. Ma a Filosofia o Lettere non si possono mettere limiti perché lì, di laboratori, non ce ne sono. La grande differenza, però, è che nei corsi dove viene programmat­o un accesso coerente con le possibilit­à di assorbimen­to del mercato del lavoro gli studenti hanno un destino sereno, in assenza di selezione all’ingresso invece vengono abbandonat­i.

Il rapporto sull’istruzione dell’Ocse presentato ieri certifica per l’ennesima volta una verità che gli italiani non vogliono capire: il tasso di occupazion­e per chi frequenta studi umanistici è il 71%. Per chi punta su Informatic­a o Ingegneria tra l’84 e l’85. C’è una bella differenza. Secondo i dati 2014 che usa l’Ocse, in Italia il governo investe solo il 7,1% del budget in istruzione, in coda ai Paesi Ocse. Ma se anche le risorse fossero maggiori, viene da pensare, leggendo il rapporto, cambierebb­e poco, di sicuro non le preferenze degli studenti. Oggi l’università in Italia costa poco a chi la frequenta – il 27% in meno della media Ocse – ma rende anche poco, i benefici sono inferiori al 22% degli altri Paesi dell’area. Parte del problema sembra essere proprio nella facoltà scelta: il 39% sceglie facoltà umanistich­e (incluso Giornalism­o, un bell’azzardo...) contro il 23% dell’Ocse. Il problema non sembrano tanto le scienze dure, la quota è il 25% contro la media del 22%, ma i pochi che fanno Economia o Legge (dato curioso, visto che il Paese è pieno di avvocati): 14% contro la media Ocse del 23. Per trovare lavoro servono molte politiche pubbliche, ma qualche scelta personale più oculata aiuta.

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