Caos vaccini a scuola: decine di bimbi spediti a casa
Asili e nidi Carabinieri davanti agli istituti, diffide, procedure diverse nelle varie Regioni: in Toscana 1 su 5 è inadempiente
Un’Italia
a due velocità: mentre la ministra della Salute era in tv per spiegare che non ci saranno censure sulle fake newse che tutto procedeva tranquillamente, ieri all’ingresso di decine di scuole materne si materializzava la prevista confusione per l’entrata in vigore dell’o bb li go vaccinale e dalle diverse interpretazioni della legge.
IL PRIMO CASO, lunedì, in provincia di Udine: Federica porta la figlia all’asilo ma non ha l’autocertificazione. La bambina non può entrare. “La legge sui vaccini prevede diverse opzioni – racconta su Facebook – tra cui la presentazione della copia della richiesta di appuntamento all’Asl. Io, che non ho vaccinato, allego copia di raccomandata all’Asl”. Ma non ha compilato e firmato l’autodichiarazione imposta nel Friuli-Venezia Giulia. Il problema per Federica è che il modulo prevede una circolazione dei dati oltre i limiti fissati dal Garante della Privacy. “Chiedo che i dati personali vengano trattati solo dal dirigente scolastico come autorizzato dal Garante della Privacy”. Arrivano i carabinieri. Il legale sostiene che non c’è motivo per non accettare la bambina. “Ho dovuto portare a casa Valentina alle 13. Ma tramite avvocato ho presentato una diffida”. La vicenda si è risolta qualche ora dopo. La bambina è stata ammessa prima con riserva, poi definitivamente.
Racconta, invece, Ilaria Brancati di Pianezza (Torino): “La maestra, con i fogli delle autocertificazioni in mano, chiedeva alle famiglie se fossero ‘a posto’ oppure no con le vaccinazioni”. E ancora, Cagliari: “Oggi sono andata all’asilo di mia figlia, la suora mi ha detto che le serviva un autocertificazione dei vaccini mancanti. Ha detto che non me la prendono”.
A Milano, una coppia di genitori ha cercato di far entrare il figlio di 3 anni non vaccinato alla materna di via Goldoni. Hanno chiamato i carabinieri, ma il bambino è comunque rimasto fuori. I genitori hanno annunciato il ricorso al Tar. Il Comune ha fatto sapere che sono stati 19 (su 33 mila) i bambini rispediti a casa. Copione simile a Sesto San Giovanni. In questo caso è intervenuta la preside: i genitori hanno mi- nacciato di presentare un esposto ai carabinieri.
A PAISIANO (Pordenone) un bambino straniero è stato rimandato a casa. “Non si tratta di mancata profilassi – ha spiegato il preside Maurizio Malachin –, ma dell’assenza dei certificati. La famiglia ha fatto sapere che regolarizzerà: non sapeva servissero i documenti”.
Arrivano i primi numeri. In Toscana, gli inadempienti per ora nella fascia d’età tra 0 e 6 anni sono 18.141 su 103 mila (Firenze esclusa) concentrati soprattutto tra le province di Prato, Pisa e Livorno. In Trentino, invece, per i bambini non in regola non scatterà subito l’espulsione, ma verranno consegnati dei moduli ai genitori. Il 21 set- tembre ci sarà una prima verifica e partiranno le raccomandate. Allo scadere di 30 giorni dal loro ricevimento, se non ci sarà la prenotazione per le vaccinazioni, scatteranno le procedure di allontan amento dei bambini.
Resta il nodo di sc re zi on al it à: la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha scritto alle ministre della Salute e dell’Istruzione. “C’è il caos per la scarsa chiarezza delle norme e ogni amministrazione si regola come ritiene più opportuno. L’amministrazione capitolina chiede che i ministeri coinvolti rendano immediatamente uniforme l’applicazione normativa”. La risposta, in serata: “Interverremo in tutti i casi di mancata corretta applicazione”.
Discrezionalità In Trentino, l’allontanamento degli alunni scatterà dopo circa 40 giorni dalle segnalazioni