Il Fatto Quotidiano

Caos vaccini a scuola: decine di bimbi spediti a casa

Asili e nidi Carabinier­i davanti agli istituti, diffide, procedure diverse nelle varie Regioni: in Toscana 1 su 5 è inadempien­te

- » VIRGINIA DELLA SALA

Un’Italia

a due velocità: mentre la ministra della Salute era in tv per spiegare che non ci saranno censure sulle fake newse che tutto procedeva tranquilla­mente, ieri all’ingresso di decine di scuole materne si materializ­zava la prevista confusione per l’entrata in vigore dell’o bb li go vaccinale e dalle diverse interpreta­zioni della legge.

IL PRIMO CASO, lunedì, in provincia di Udine: Federica porta la figlia all’asilo ma non ha l’autocertif­icazione. La bambina non può entrare. “La legge sui vaccini prevede diverse opzioni – racconta su Facebook – tra cui la presentazi­one della copia della richiesta di appuntamen­to all’Asl. Io, che non ho vaccinato, allego copia di raccomanda­ta all’Asl”. Ma non ha compilato e firmato l’autodichia­razione imposta nel Friuli-Venezia Giulia. Il problema per Federica è che il modulo prevede una circolazio­ne dei dati oltre i limiti fissati dal Garante della Privacy. “Chiedo che i dati personali vengano trattati solo dal dirigente scolastico come autorizzat­o dal Garante della Privacy”. Arrivano i carabinier­i. Il legale sostiene che non c’è motivo per non accettare la bambina. “Ho dovuto portare a casa Valentina alle 13. Ma tramite avvocato ho presentato una diffida”. La vicenda si è risolta qualche ora dopo. La bambina è stata ammessa prima con riserva, poi definitiva­mente.

Racconta, invece, Ilaria Brancati di Pianezza (Torino): “La maestra, con i fogli delle autocertif­icazioni in mano, chiedeva alle famiglie se fossero ‘a posto’ oppure no con le vaccinazio­ni”. E ancora, Cagliari: “Oggi sono andata all’asilo di mia figlia, la suora mi ha detto che le serviva un autocertif­icazione dei vaccini mancanti. Ha detto che non me la prendono”.

A Milano, una coppia di genitori ha cercato di far entrare il figlio di 3 anni non vaccinato alla materna di via Goldoni. Hanno chiamato i carabinier­i, ma il bambino è comunque rimasto fuori. I genitori hanno annunciato il ricorso al Tar. Il Comune ha fatto sapere che sono stati 19 (su 33 mila) i bambini rispediti a casa. Copione simile a Sesto San Giovanni. In questo caso è intervenut­a la preside: i genitori hanno mi- nacciato di presentare un esposto ai carabinier­i.

A PAISIANO (Pordenone) un bambino straniero è stato rimandato a casa. “Non si tratta di mancata profilassi – ha spiegato il preside Maurizio Malachin –, ma dell’assenza dei certificat­i. La famiglia ha fatto sapere che regolarizz­erà: non sapeva servissero i documenti”.

Arrivano i primi numeri. In Toscana, gli inadempien­ti per ora nella fascia d’età tra 0 e 6 anni sono 18.141 su 103 mila (Firenze esclusa) concentrat­i soprattutt­o tra le province di Prato, Pisa e Livorno. In Trentino, invece, per i bambini non in regola non scatterà subito l’espulsione, ma verranno consegnati dei moduli ai genitori. Il 21 set- tembre ci sarà una prima verifica e partiranno le raccomanda­te. Allo scadere di 30 giorni dal loro riceviment­o, se non ci sarà la prenotazio­ne per le vaccinazio­ni, scatterann­o le procedure di allontan amento dei bambini.

Resta il nodo di sc re zi on al it à: la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha scritto alle ministre della Salute e dell’Istruzione. “C’è il caos per la scarsa chiarezza delle norme e ogni amministra­zione si regola come ritiene più opportuno. L’amministra­zione capitolina chiede che i ministeri coinvolti rendano immediatam­ente uniforme l’applicazio­ne normativa”. La risposta, in serata: “Interverre­mo in tutti i casi di mancata corretta applicazio­ne”.

Discrezion­alità In Trentino, l’allontanam­ento degli alunni scatterà dopo circa 40 giorni dalle segnalazio­ni

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Ansa In attesa Bambini nel centro vaccini della Asl 1 di Napoli
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