Giornalisti giallisti: la cronaca nera fa scrivere bene
Giornalisti che scrivono gialli. Sono tanti. Alcuni ci sanno fare e tengono bene il ritmo, come Vincenzo Cerracchio e Rosa Teruzzi. Il primo è un giornalista romano del Messaggero, grande tifoso della Lazio. Lo sparo nel buio, questo il titolo del suo libro, è un riuscito legal-thriller d’antan, nell’Italia degli anni Venti del secolo scorso, basato su fatti di sangue realmente accaduti. In un Paese diviso e rancoroso, in cui l’esito della Prima guerra mondiale prepara la strada al fascismo, un giovane cronista di nome Diego segue un processo a Roma. L’imputato si chiama Ignacio Mesones, figlio di un diplomatico peruviano, ed è accusato di aver ammazzato la moglie Bice Simonetti. Mesones è cieco, non avrebbe mai potuto sparare, ma oscuri poteri vogliono la sua condanna.
CON ROSA Teruzzi, che si occupa di cronaca nera a Retequattro, siamo invece nella Milano di oggi. La fioraia del Giambellino è la seconda avventura di tre donne detective: Libera, artista di bouquet nuziali, con la madre libertina Iole e la figlia Vittoria, poliziotta dal carattere irritante. Stavolta a Libera si rivolge una promessa sposa, Julia Manuela – Julia in onore di Julio Iglesias – che vorrebbe trovare il padre in vista del matrimonio. Il mistero risale al 1975 e cela un segreto familiare custodito dalla mamma di Manuela. A fare da sfondo, poi, un altro giallo, leitmotiv di questa serie: l’omicidio del marito poliziotto di Libera, nel 1992. I lettori scopriranno un altro pezzetto della verità.