Il Fatto Quotidiano

Donne contro le donne: in morte dell’unico uomo

Ha ispirato il film di Sofia Coppola

- » ALESSIA GROSSI

“L’HO RITROVATOn­el bosco”. E tutto ha inizio. Nel libro di Thomas Cullinan, uscito per la prima volta nel 1966 e rinato dopo l’adattament­o cinematogr­afico di Sofia Coppola, e nel film “L’inganno” che ha ispirato. È il caporale John McBurney, faccia in giù nel fango, scappato dalle fila dell’esercito nordista (comenon immaginarl­o nei panni – sporchi – di Colin Farrell?), ferito a una gamba. È lui l’intruso. Ma chi è che inganna chi, nel librodi Cullinan e nella pellicola è difficile dirlo. La cosa certa è che Coppola si è fatta prendere, trascinare, irretire dal romanzo di Cullinan, molto più del precedente di Don Siegel del 1971. Rara occasione in cui è impossibil­e ammettere la supremazia del film sul libro o viceversa. Al centro della pagina così come della scena ci sono donne: bionde, brune, alte, basse, adolescent­i, giovani, mature. Fili, aghi, quaderni, tavoli di legno, corpetti e pettinatur­e. Cinque voci e intorno il profumo di lavanda, nonostante tutto, nonostante gli abiti del caporale ferito. Dismessi dalle mani stesse delle fanciulle “costrette” a ripararsi dalla Guerra civile nel Collegio per signorine in Virginia di Miss Martha (per sempre l’algida Nicole Kidman). Pregano, leggono, scrivono, cuciono ferite, raccolgono funghi. Tagliano gambe per tenere fermi i sogni. E avvelenano. Donne contro donne. In morte dell’unico uomo.

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L’inganno Thomas Cullinan 480 17 DeA

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