Di Matteo: “Graviano parla di B. e stragi, i politici non ci sentono”
Pm della Trattativa in Antimafia: “Campagna di discredito”
■ Il magistrato accusa: “Nelle nuove intercettazioni il boss cita la ‘cortesia’ e i ‘contatti’ con Berlusconi. La reazione? Solo indifferenza”. Poi chiede nuove indagini su chi ordinò la morte di Paolo Borsellino
▶L’ASSOLUZIONE
è ancora fresca di stampa e Clemente Mastella insinua un dubbio che in questo Paese è sempre di moda: quello del complotto. “Non furono i giudici ma i Servizi e qualche ‘manina’a farmi fuori. Nessuno dei miei colleghi ministri mi mostrò solidarietà, tanti mi trattarono come un ‘nipotino di Belzebù’”. E nella lista dell’ex ministro della Giustizia ci sono an- che Romano Prodi eWalter Veltroni. Tra la conferenza stampa di Benevento e l’ospitata a Porta a Porta, i coniugi Mastella si sfogano. Hanno atteso questo momento dieci anni. “Ero un obbiettivo facile, uno piccolo e nero, meridionale della Prima Repubblica. Credo che un Paese in cui uno si alza e finisce in galera non vada lontano. Ora serve una riconciliazione. No a guerre tra politica e giustizia”. Mastella ce l’ha pure con Prodi: “Per lui è comodo dire che cadde per colpa mia. Se fosse sincero dovrebbe dire che ci fu una strategia per fotterlo portata avanti da Veltroni. Ma così metterebbe in crisi l’Ulivo e la stagione successiva”. Poi arriva la telefonata colpo di teatro. È Silvio Berlusconi che esprime alla coppia solidarietà.