Il Fatto Quotidiano

“La sentenza è limpida, ma così si rischia di proteggere solo il libero mercato”

Il magistrato ed ex vicepresid­ente della Corte costituzio­nale

- VDS

Èuna

sentenza che discende in maniera logica dalle premesse che utilizza, formalment­e corretta, ma da cui traspare che la preoccupaz­ione maggiore della Corte europea è proteggere il libero mercato. Il libero mercato, però, non ha bisogno di protezione. Così si rischia che sia il mercato a imporre le leggi al diritto e non viceversa”.

Paolo Maddalena è un magistrato ed è stato membro e vice presidente della Corte Costituzio­nale. Commenta la sentenza di ieri della Corte di Giustizia Europea, legata agli Ogm.

Maddalena, la sentenza fa riferiment­o al principio di precauzion­e e al fatto che possa essere applicato solo in caso di rischi manifesti e gravi per la salute umana, animale e ambientale. Che ne pensa?

È una decisione che sorpren- de. Il principio di precauzion­e mi sembra mal interpreta­to. Prevede tre prerequisi­ti: l’identifica­zione degli effetti potenzialm­ente negativi, dalla distruzion­e dei vegetali e degli habitat naturali e tutti i problemi legati alla salute. Poi la valutazion­e di tutti i dati scientific­i disponibil­i e infine l’ampiezza dell’incertezza scientific­a. Se tutto questo c’è, allora il principio va adottato. Ma se la risposta è “non è dimostrato”, come può accadere nel caso in cui ci sono diversi studi contrastan­ti, allora si capovolge il senso di questo principio.

In che modo?

La precauzion­e si chiama così perché non deve provare che qualcosa sia dannoso. Si applica proprio per evitare che quel danno si manifesti. La prova del danno infatti potrebbe essere già un danno. Sarebbe una post- cauzione. Ed è questo che sembra stabilire questa sentenza, che voglia assicurars­i prima la prova del danno. Così rischia di confondere. Quale autonomia ha lo Stato in queste dinamiche? Non abbiamo trasferito il potere sovrano anche in materia della salute: quello è ancora nostro. Si potrebbe ben fare una legge che tuteli dal rischio Ogm, non ci può essere impedito dall’Ue. Anche perché restano validi i diritti fondamenta­li, sanciti

Il principio di precauzion­e si chiama così perché deve prevenire il danno Che senso ha chiederne prima dimostrazi­one? L’Italia dovrebbe fare una legge chiara: non possono esserci sottratti diritti fondamenta­li come salute e ambiente

per Costituzio­ne, alla Salute e all’ambiente. Urge quindi che una legge italiana chiarisca questi punti. Non sono ambiti in cui abbiamo rinunciato al potere, come invece abbiamo fatto in campo monetario. Tanto che la giurisprud­enza costituzio­nale può ricorrere alla cosiddetta teoria dei controlimi­ti.

Di cosa si tratta?

Può impedire l’i n gr e ss o nell’ordinament­o italiano di norme comunitari­e derivate o di trattati che violino i diritti dell’uomo, come quello alla salute o alla vita. Certo, è difficile che la Corte Costituzio­nale ricorra a questo sistema, ma è comunque un procedimen­to che esiste. Inoltre avremmo potuto comunque fare riferiment­o alla normativa nazionale che vietava gli Ogm dal 2013.

Abbiamo già ceduto molto all’Europa. Sia chiaro, non è che io non sia europeista. Credo solo che per l’Europa rischiamo di essere merce di contesa tra altri Stati che invece sono protettivi. Il libero mercato deve esserci, ma non bisogna accettarne il dogma in modo cieco. Deve essere soggetto alle norme, prima alle nostre Costituzio­nali poi a quelle europee. In Germania, ogni decisione economica deve essere sottoposta alla verifica della Costituzio­ne. È successo per il Fiscal compact, ad esempio. Dovrebbe essere così anche per noi.

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Ansa Con la Carta alla mano Paolo Maddalena è stato membro e vicepresid­ente della Corte costituzio­nale

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