Roma, scontri fra rossi e neri al Tiburtino
Immigrazione Militanti di CasaPound contrari al centro d’accoglienza, scortati nel Municipio: bagarre in aula
Scontri
fra opposte fazioni, una sassaiola e un militante di CasaPound che lamenta una ferita (lieve) alla testa. Torna alta la tensione al Tiburtino III, la borgata romana dove la sera del 29 agosto scorso una donna di 37 anni ha denunciato di essere stata aggredita da alcuni richiedenti asilo ospiti del centro d’accoglienza di via del Frantoio, versione contestata dagli inquirenti, tanto che ora la donna è indagata lei stessa per lesioni nei confronti del migrante che aveva accusato. Lì CasaPound di recente aveva già manifestato, con tanto di contromanifestazione a due passi.
DOPO L’ULTIMO e pi so di o, proprio il movimento di estrema destra aveva richiesto e ottenuto dal Municipio IV (grazie all’intercessione istituzionale di Fratelli d’Italia) la convocazione di un consiglio mu- nicipale per chiedere ufficialmente la chiusura del centro. L’assise si sarebbe dovuta svolgere ieri pomeriggio, ma è stata bloccata dopo alcuni scontri fra un gruppo di rappresentanti dei movimenti antifascisti – Partito comunista, Anpi, associazioni di sinistra della zona –e i militanti di Casapound giunti sul posto per assistere alla seduta.
Da diversi giorni, la sensa- zione era che sarebbe stato difficile evitare alle opposte fazioni di entrare in contatto, specialmente per l’assenza di ingressi alla sede istituzionale separati o distanti fra loro. Così, dopo che i militanti di estrema destra sono entrati – scortati dalle forze dell’ordine – all’interno della sede municipale di via del Badile, gli antifascisti hanno fatto pressione nei confronti della polizia per provare a forzare il blocco ed entrare anche loro nell’aula consiliare “fronteggiando – secondo la nota della Questura di Roma – le forze dell’ordine anche con aggressioni a mezzo di spray urticanti”.
NEL FRATTEMPO, secondo il racconto di alcuni testimoni alcuni di loro si sono avvicinati a un altro cancello dove ancora stazionavano alcuni militanti “neri” e lì si è scatenata una rissa, con lancio di oggetti e uno dei neofascisti ferito. Solo dopo l’an nu ll amento della seduta consiliare e una trattativa, fra la polizia e i manifestanti “rossi”, durata quasi un’ora, i militanti di Casapound sono riusciti a uscire, scortati, dalla sede municipale.
Una situazione probabilmente inattesa per la stessa presidente pentastellata dal Municipio IV, Roberta Della Casa, alla quale è giunta la solidarietà del Campidoglio, con l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, che in una nota ha dichiarato di condannare “in egual modo ogni forma di estremismo”. Un’equiparazione che non è piaciuta a Gianluca Peciola ex capogruppo Sel in Campidoglio, il quale denuncia: “ll M5S ha consen- tito ai ‘fascisti del terzo millennio’ di entrare nel Consiglio del Municipio IV, lasciando fuori i cittadini e le associazioni”. “La Costituzione ripudia ogni forma di fascismo e rispecchia la nostra visione”, ha replicato l’assessore alle Politiche Sociali del Campidoglio Laura Baldassarre.