I lavori che gli uomini dicono di saper fare
Nel racconto tratto dal terzo capitolo di “Tre uomini in barca” moglie, figli, nipoti e domestici raccolti intorno a una parete per evitare che una cornice diventi un’arma
Non si è mai visto un trambusto come quello che accadeva in casa di mio zio Podger quando egli si disponeva a eseguire qualche lavoro domestico. Per esempio, c’era un quadro arrivato fresco dal corniciaio, ritto contro una parete della sala da pranzo, in attesa che qualcuno lo appendesse; la zia Podger domandava che cosa si doveva fare con quel quadro, e lo zio Podger rispondeva: “Oh, lascia fare a me. Nessuno se ne preoccupi. Nessuno. Ci penso io”. Allora si toglieva la giacca e cominciava. Mandava la domestica a comprare sei pence di chiodi, poi la faceva raggiungere da uno dei ragazzi per dirle quanto dovevano essere lunghi; e da quel momento, a poco a poco, mobilitava tutta la famiglia. “Tu vammi a prendere il martello, Will” gridava “e tu portami la riga, Tom; mi occorrerà la scaletta, e sarà meglio anche portarmi una sedia di cucina; ehi Jim, corri dal signor Goggles e digli: ‘Il babbo le manda tanti saluti e spera che stia meglio della sua gamba e dice se può prestargli la sua livella’. Tu, Maria, non te ne andare perché avrò bisogno di qualcuno che mi regga il lume; e quando la ragazza ritorna, bisognerà che esca di nuovo a prendere un pezzo di cordone da quadri; Tom! dov’è Tom?... Tom, vieni qui; tu mi porgerai il quadro”.
ALLORA LO ZIO sollevava il quadro, se lo lasciava sfuggire di mano e il quadro usciva dalla cornice; lui tentava di salvare il vetro e si tagliava un dito; dopo di che, si metteva a saltellare per la stanza, alla ricerca del proprio fazzoletto. Non riusciva a trovare il fazzoletto perché era nella tasca della giacca che si era tolto e lui non sapeva dove l’aveva messa e tutta la famiglia doveva sospendere la ricerca degli utensili per mettersi alla caccia della giacca; intanto, lui continuava a girare come una mosca senza testa, ostacolando le ricerche. “Insomma, non c’è proprio nessuno in tutta la casa che sappia dov’è la mia giacca? Non ho mai visto gente simile, in vita mia, parola d’onore. Siete in sei e non riuscite a trovare la giacca che mi sono tolto appena cinque mi-
L’autore JEROME KLAPKA JEROME Nato a Walsall (Inghilterra) nel 1859, rimane orfano a soli 13 anni, dovendo interrompere gli studi. Dopo brevi esperienze a teatro e come giornalista, inizia a scrivere testi umoristici, fino all’uscita del suo capolavoro, “Tre uomini in barca”, nel 1889, che diventa un successo internazionale. Muore per un ictus nel 1927, dopo aver pubblicato l’autobiografia “La mia vita ai miei tempi”