Il Fatto Quotidiano

Cliniche horror: anziani usati da “cavie” e“protesi di merda”

Monza: arresti per l’indagine “Disturbo”, nome in codice della mazzetta

- » DAVIDE MILOSA

■Coinvolti medici e mediatori delle ditte. Le intercetta­zioni: “Speriamo non si spacchi, ho dovuto fare lavori cinesi con la sega”

Protesi all’anca o al ginocchio, tutto va bene. Basta operare, raccattare pazienti, fare interventi, anche due al giorno. Il comando è impiantare a ogni costo. Il paziente? Chissenefr­ega. L’obiettivo è il business. Per chi vende il prodotto chirurgico e per chi sta in sala operatoria. Professori, luminari, ma anche medici di base a far da apripista, indirizzan­do il paziente verso lo specialist­a. Tutti ci guadagnano tranne i malati. La fotografia è impietosa. Oltre 500 pagine di ordinanza cautelare ne sono la prova. Tante sono servite al giudice del Tribunale di Monza per disporre (ieri) 21 custodie, tra carcere e domiciliar­i. Accuse: associazio­ne a delinquere, falso, corruzione. Nome de ll ’ indagine: “Dis tu rbo ”. Che così viene chiamata dai medici la mazzetta. Soldi, ma anche “viaggi romantici”, notti in hotel, da Parigi a Rimini a Praga, tutto spesato, pure i convegni messi in piedi dall’azienda che vende protesi per tirare la volata al chirurgo e fare campagna elettorale per l’amico politico (nel 2015 a Seregno con un candidato di Fratelli d’Italia).

Clinica convenzion­ata, gallina dalle uova d’oro

Coinvolto il gotha lombardo delle cliniche convenzion­ate con il Sistema sanitario nazionale. Dal Policlinic­o di Monza allo Zucchi sempre di Monza che fa parte del gruppo San Donato. Denis Panico, alias “lo sboron” e Marco Camnasio, detto “scivolino” sono i tessitori per conto della Ceraver Italia che fa capo al gruppo francese Les Laboratori­es Osteal Medical. Giusto per capire, così viene presentato il signor Panico: “Quello con la catenella al collo, con la figa attorno, le gnocche e tutto”. Lo stesso che, intercetta­to già nel 2014 ( l’i n ch i e st a nasce da un esposto interno al Policlinic­o di Monza) spiega: “Le cliniche convenzion­ate sono quelle che ci fanno fare i soldi”. Soldi facili e facilitati dalla connivenza dei medici. Tre su tutti: Fabio Bestetti, Marco Valadè (entrambi del Policlinic­o di Monza) e Claudio Manzini dello Zucchi, conosciuto in Brianza come “il guru del ginocchio”, esperto soprattutt­o di ossa sportive anche eccellenti. Tutti operano pur sapendo che gli strumenti della Ceraver “fanno cagare ”, dice Valadè a Bestetti, poi prosegue: “Le protesi del porco D... è una merda, casi- no totale, salta via tutto”. E però lo fanno a rischio della salute stessa dei pazienti. Le intercetta­zioni sono drammatich­e. Eccone un esempio. Il 16 febbraio 2016 Valadè parla di un impianto effettuato con Camnasio. Dice: “Speriamo che non si spacchi perché guarda ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega”. E ancora: “La mono non c’era un pin (vite, ndr ) che stava dentro, volava via tutto, sono volati tutti sul muro, appena appoggiavo la sega che vi bra va”. Sempre Valadè: “Ho fatto il taglio a mano libera, anche il femore, non sta dentro una sega”. Annota il giudice: “Il medico ha dovuto fare tagli a occhio che po tr eb be ro arrecare dei problemi di stabilità alla protesi”. Valadè prosegue: “Speriamo che non si spezzi perché se no... (…) è inutile che vuoi la botte piena e la moglie ubriaca”. È il 2016. Il rapporto tra i due e tra gli altri membri dell’associazio­ne a delinquere contestata risale al 2014. In quell’anno Valadè inizia la sua attività con Camnasio. È un esordiente e qualche timore lo ha. Dice, per rassicurar­e: “Nessun problema (…) ho preso un soggetto, detto tra noi, che poteva farmi da cavia”. Pazienti, dun- que come “la Longoni” che “è una signora anziana e mi posso permettere la tua (protesi di Ceraver, ndr), la conosco bene (la Longoni, ndr) è magrettina quindi non possiamo sbagliare”. Male, invece, va alla Fumagalli che “a settembre già dobbiamo revisionar­e (…) si è alzato un pelino il piatto tibiale”. Tanto basta (e non sembra affatto poco) per far ipotizzare alla Procura di Monza anche il reato di lesioni. Si legge in nota all’ordinanza: “La spregiudic­atezza di Valadè e Bestetti e il dimostrato disinteres­se per il bene primario costituito dalla salute del paziente (…) rappresent­ano indizi che impongono di verificare se i due indagati si siano spinti in quella direzione, consumando plurimi delitti di lesioni volontarie”.

Sotto i ferri Coinvolto il gotha lombardo delle cliniche convenzion­ate: decine di interventi chirurgici Ho fatto il taglio a mano libera, anche il femore, non sta dentro una sega. Spero non si spezzi Ho protesi su protesi, faccio 4 protesi il martedì e 2 il mercoledì sono pieno di ginocchia Tu vai sereno Nessun problema, ho preso un soggetto, detto tra noi, che poteva farmi da cavia. Una signora anziana Un fiume di pazienti Ogni dieci visite due protesi Il 20% deve essere chirurgico, ma chirurgico bene MARCO VALADÈ

Speriamo che non si spacchi perché ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega Appena la poggiavo volavano le viti

L’extrabusta in nero da 3.500 euro al mese

Questo il quadro, tanto grave per la salute dei pazienti, da far passare quasi in secondo piano le corruzioni varie. Valadè prosegue: “Ho protesi su protesi (…) faccio 4 protesi il martedì e 2 il mercoledì , sono pieno di ginocchia (…) Tu (a Panico) vai sereno”. I medici non si preoccupan­o dei soldi perché sanno che quelli della Ceraver “ungere sanno ungere”. La contabilit­à in diretta del “disturbo” lo prova. Camnasio: “Gli impianti di Valadè sono 15 meno 5”. Il socio risponde: “Sì

16 febbraio 2016

3.550 (al mese, ndr) te glieli dai già”. Anche i medici fanno di conto: 75 euro a protesi. Bestetti propone: “Facciamo 100”. Il gioco al rialzo si fa calcando la mano sulla qualità scadente (“d obbi amo battere il ferro finché è caldo!”). Tutto in nero, in più viaggi e hotel. “Si chiama rocce rosse – dice Valadè – c’è la terrazza dove si fanno le cene romantiche” O allo Sporting di Rimini “con la direttrice di Tiffany”. Senza contare l’integrator­e Condro24 prodotto da Camnasio e“sparato à gogo” ai pazienti. Tutto vale. I medici di base, ad esempio. Fonte primaria per la Ceraver: 14 a disposizio­ne. Panico: “Un fiume di pazienti”. Il piano: “Ogni 10 visite 2 protesi (…), il 20% deve essere chirurgico, ma chirurgico bene”.

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A Monza 21 ordinanze di custodia cautelare. Protesi scadenti impiantate a pazienti ignari
Ansa In corsia A Monza 21 ordinanze di custodia cautelare. Protesi scadenti impiantate a pazienti ignari
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