Il Fatto Quotidiano

Crac da 50 milioni, Farina finisce in manette

Torino L’editore avrebbe sottratto fondi alla Ilte, la società di Moncalieri che stampava Pagine Gialle e molti quotidiani

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Ai

finanzieri che ieri mattina nella sua casa di Segrate lo hanno arrestato per bancarotta fraudolent­a aggravata non ha mostrato segni di reazione, anche se era un po’ sorpreso: pensava di aver risolto tutti gli obblighi verso i suoi creditori. Invece è finito nel carcere di Torino Vittorio Farina, 62 anni, imprendito­re ed editore a lungo socio d’affari ( immobiliar­i) di Luigi Bisignani, il faccendier­e della P4. Farina, presidente del gruppo editoriale Dmail ( ora Netweek, in concordato preventivo) era stato anche tra gli uomini d’affari interessat­i a rilevare da Rcs alcuni periodici tra i quali il settimanal­e economico Il Mondo e alcune ri- viste di gossip come Novella 2000, ma quei progetti non sono andati in porto.

NON SONO andati bene neanche gli affari con la Ilte, una grossa tipografia industrial­e di Moncalieri (Torino) che un tempo appartenev­a all’Iri e dove, una volta, venivano stampate le Pagine Gialle recapitate nelle case degli italiani. Era una commessa importante, quella degli elenchi telefonici, ma quando il settore è andato in crisi i conti sono via via peggiorati e l’azienda è stata dichiarata fallita a febbraio 2016. Il fallimento, però, non sarebbe stato causato soltanto da questo fattore, anzi. Per il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Torino, coordinato dal sostituto procurator­e Valerio Longi, sarebbe una bancarotta fraudo- lenta aggravata: l’imprendito­re avrebbe sottratto dal patrimonio dalla Ilte risorse per oltre 50 milioni di euro, aggravando­ne il dissesto di circa 25 milioni.

Secondo gli investigat­ori, i soldi sottratti all’azienda, tra cui il ricavato dalla cessione dello stabilimen­to (60 milioni), sarebbero andati a favore di una quindicina di società a lui riconducib­ili tramite la concession­e di finanziame­nti mai restituiti, la cessione di rami di azienda a prezzi inferiori di quelli reali e l’acquisizio­ne di partecipaz­ioni di società decotte. Sembra che l’Ilte venisse utilizzata come una cassa da cui sottrarre denaro per poi sanare i conti di altre aziende di Farina, editore di una miriade di testate locali del Nord Italia. L’imprendito­re, per ritardare il dissesto della tipografia, avrebbe anche fatto predisporr­e bilanci falsi.

E FALSA era stata anche la fideiussio­ne consegnata al Tribunale di Torino per ottenere il concordato preventivo della Ilte. Farina aveva proposto di salvare l’azienda facendola rilevare da un’altra sua società e per farlo aveva presentato al giudice una garanzia che poi si è rivelata fin- ta: a quel punto il tribunale non poteva che dichiarare il fallimento della Ilte. E non è tutto. Dopo la sentenza, per evitare richieste di risarcimen­to da parte dei creditori, Farina ha versato al curatore fallimenta­re una grossa somma di denaro che, dopo gli accertamen­ti della Finanza, è risultata essere stata sottratta da un’altra sua società. “Ci riserviamo di vedere gli atti e di studiare l’ordinanza”, commentano i suoi difensori, gli avvocati Davide Papuzzi e Valentina Ramella.

Il personaggi­o Legato a Bisignani e proprietar­io di testate locali del Nord, usava i soldi per tappare buchi di altre ditte

 ?? Ansa ?? Vittorio Farina
Ansa Vittorio Farina
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy