Ora la Lega ha i conti pignorati dai giudici
Apochi giorni dal raduno di Pontida, che si terrà domenica, la Lega Nord deve fare i conti con quanto deciso dalla Procura di Genova, che ha stabilito il blocco di alcuni conti corrente legati al partito. Ieri Matteo Salvini è entrato a gamba tesa sulla questione, attaccando i pm in una conferenza stampa alla Camera: “È la prima volta nella storia della Repubblica che in assenza di una condanna definitiva si sequestrano i conti di un partito”.
Salvini si riferisce al fatto che la decisione del Tribunale di Genova sia arrivata a seguito delle condanne in primo grado di Umberto Bossi (2 anni e 6 mesi), dell’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito (4 anni e 10 mesi) per una maxi-truffa ai danni del Parlamento con conseguente richiesta alla Lega di restituire 48 milioni di euro di fondi pubblici: il sequestro cautelativo è stato autorizzato ieri nel capoluogo ligure (Bossi e Belsito, peraltro, sono stati condannati anche a Milano in un filone minore dell’inchiesta).
Salvini la mette così: “Saremo chiamati noi a rispondere dell’e ve ntuale mala- gestione di fondi pubblici da parte di Bossi e Belsito, 9 anni fa. È un attacco alla democrazia”. A preoccupare le tasche della Lega c’è l’organizzazione di Pontida, che, come ha lamentato lo stesso Salvini, richiede il noleggio di palchi e pullman, ma anche la campagna per il referendum per l’autonomia fiscale di Veneto e Lombardia ( per non parlare delle Politiche del 2018).
Matteo Renzi, ieri alla Festa dell’Unità a Frascati, ha preso la palla al balzo: “Salvini fa la morale, ma la Lega ha rubato i soldi dei contribuenti e ora deve restituire 48 milioni di euro”. Ne è seguito l’ovvia replica del segretario della Lega: “Renzi si vergogni, per lui siamo già tutti colpevoli?”. E ancora: “Forse al Pd non succede nulla perché ha qualche amico in più in magistratura...”.