Trivelle, torna la grande corsa al giacimento
Trivelle Sì ai permessi per le ricerche e alle concessioni per i pozzi: dal Salento al Po, passando per la Basilicata. Sindaci preoccupati
Caccia all’idrocarburo, si riapre la stagione: richieste di concessioni, di valutazioni di impatto ambientale (Via), di indagini e di prospezioni che arrivano ai ministeri dell’Ambiente e a quello dello sviluppo Economico. Assieme alle preoccupazioni di governatori, enti locali e ambientalisti.
In Salento, a inizio settembre, è arrivato il primo via libera dal ministero dell’Ambiente per la società petrolifera Global Med LLC (Colorado) per avviare una ricognizione con la controversa tecnica dell’airgun: si spara aria compressa a intervalli regolari e poi, analizzando le onde riflesse, si deduce la composizione del sottosuolo per capire se, sotto il livello del mare, ci siano formazioni rocciose contenenti gas o petrolio. Un approccio a cui si erano opposti il mondo ambientalista e ambienti accademici e pubblici (come l’Ispra), perché potrebbe provocare danni ai fondali e alla fauna marina ma il cui divieto era stato eliminato dal ddl ecoreati con un emendamento votato a maggio.
LE AUTORIZZAZIONI sono due: la d89 FR GM, che misura 744,6 chilometri quadrati e che si trova nel Mar Ionio settentrionale – di fronte alla punta meridionale della penisola salentina – è già stata approvata. La d90 (in via di approvazione) è di 749 chilometri quadrati in un’area contigua. Decine i Comuni interessati dall’area: Tricase, Gagliano del Capo, Ugento, Racale, Alessano, Castrignano del Capo, Taviano, Andrano, Diso, Otranto, Morciano di Leuca, Patù, Tiggiano, Gallipoli, Alliste, Salve, Santa Cesarea Terme, Castro, Corsano. Il via libera è arrivato con le prescrizioni ( ormai tradizionali) dei Beni culturali, che prevedono la sospensione delle attività in caso di reperti archeologici o altri intoppi. Nei 60 giorni prima quella che viene definita “crociera sismica”, la società dovrà effettuare tutti i rilievi per assicurarsi che la tecnica non superi i livelli previsti e quindi quei i valori di soglia di rumore per evitare disturbi comportamentali e danni fisiologici per i mammiferi.
Alle proteste, il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha precisato da un lato che si tratta di un atto propedeutico e che il conferimento del permesso arriverà dopo tut- ti i passaggi tecnico-amministrativi, dall’altro ha avviato l’istituzione di un gruppo tecnico per “svolgere un’attività di valutazione delle migliori tecnologie disponibili per le attività di prospezione geofisica e offshore tale da vagliare le recenti innovazioni tecnologiche quale passaggio propedeutico all’eventuale concessione di questo e analoghi permessi di ricerca”.
È stata invece avviata la procedura di Via per la r ea li zz az ione di un pozzo esplorativo nell'ambito del permesso di ricerca “Belgioioso ”, in provincia di Pavia. “L’area interessata dalle attività di perforazione – spiega dalla sua pagina Facebook Enzo di Salvatore, costituzionalista ed estensore dei quesiti referendari contro le trivelle entro le 12 miglia – ha una estensione pari a 9.400 metri quadrati, è attraversata dal fiume Po e all'interno della stessa vi è una zone di protezione speciale (zone di protezione lungo le rotte di migrazione dell'avi- fauna, ndr)”.
Sempre sulla terraferma, spiegava ieri Il Sole 24 Ore, è stata aperta una procedura di Via per un impianto in Basilicata, sopra il giacimento di Tempa Rossa, dove i mezzi della Total potranno rifornirsi per il trasporto su strada e nella Bassa bresciana si cercherà invece il metano: è arrivato ad agosto il via libera per il pozzo denominato “San Gervasio 1”: l’i mpianto nascerà nella zona di Cigole, al confine con Manerbio e San Gervasio. nato con l’Eni nei primi anni Novanta (oggi la concessione è della Sogemont srl) ma l’esito della Valutazione di impatto ambientale è arrivato ad agosto. La procedura era stata avviata nel 2014. Ora si potranno installare i macchinari per iniettare il metano nella rete di consumo. Nel documento, le prescrizioni che la Sogemont dovrà rispettare, tra cui il monitoraggio sismico chiesto dai sindaci della zona.
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