Il Fatto Quotidiano

Pure Gentiloni si accoda: “Fatti inaccettab­ili”

- » WANDA MARRA

“Calma e gesso. Abbassate i toni”. Ieri, prima di andare a vedere Fiorentina-Bologna, Matteo Renzi ha dato la linea ai suoi sull’ a ffaire Consip. Una linea comunicati­va, dopo le denunce di “complotto” e di “tentativo eversivo” arrivate dal Pd venerdì. Ma non solo. Perché nel giro strettissi­mo dell’ex premier a questo punto si invita alla prudenza davanti a un’inchiesta che ha 5 filoni aperti e nella quale sono coinvolti carabinier­i, Csm, pm e politici. L’(ovvia) speranza è che si arrivi all’archiviazi­one di Luca Lotti e di Tiziano Renzi, ma non è il caso neanche di metterci la mano sul fuoco. “Non lasciatevi fregare dalle fake newse dalle falsità costruite ad hoc per mistificar­e, e ce ne sono tante”, dice lo stesso Renzi, utilizzand­o “fake news”, la locuzione più abusata del momento: definire così l’inchiesta Consip è un’occasione che non si fa scappare. Ma l’imbarazzo rispetto a tutta la vicenda lo esplicita Paolo Gentiloni che, rispondend­o a una domanda alla Festa dell’Unità di Imola, su come spieghereb­be il caso Consip a un interlocut­ore straniero dice: “Cercherei di cambiare discorso ”. E poi con un’opinione - pure se il più soft possibile - si schiera: “Co mp or tamenti che screditano” la Giustizia e le istituzion­i militari “non possono essere accettati e sono fiducioso che siano queste stesse istituzion­i” in grado di “combatterl­i”. Il riferiment­o - anche se implicito - è a Woodcock e a Capitan Ultimo.

Ieri sulla questione sono intervenut­i Angelino Alfano (“è in ballo la tenuta democratic­a”) e Graziano Delrio (“notizie davvero inquietant­i e preoccupan­ti per la nostra democrazia”). Mentre il Colle se ne tiene il più lontano possibile (visto che ci sono anche di mezzo Csm e un’indagine della magistratu­ra).

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