Lampedusa cambia pelle: “Tanti furti, basta migranti”
L’isola che non c’è più Era simbolo dell’accoglienza, ora il sindaco Martello lamenta: “I tunisini rubano frutta e molestano i turisti” E Micari gli dà ragione
L’isola dell’accoglienza non c’è più. La cartolina spedita ieri da Lampedusa annulla le distanze tra lei e l’Italia: nei giorni del trionfo del minnitismo, la tolleranza verso chi arriva dall’Africa è diventata un lusso che nessuno si permette più.
Il sindaco Salvatore Martello ha voltato pagina e chiuso quella stagione: “Non ce la facciamo più, l’isola è al collasso”. La colpa, sostiene, è dei migranti ospitati nell’hot spot lampedusano: “Le forze dell’ordine sono impotenti, nel centro ci sono 180 tunisini, molti dei quali riescono tranquillamente ad aggirare i controlli: bivaccano e vivono per strada. L’hot spot deve essere chiuso, è una struttura che non serve a niente. Siamo abbandonati”.
Prosegue con le accuse agli africani: “I bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Ricevo decine di messaggi di turisti impauriti, gli albergatori, i commercianti e i ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più”.
Moltiplica gli episodi: “Per due volte un fruttivendolo che si trova davanti alla stazione dei carabinieri ha subìto il furto di fiaschi di vino. Ci sono furti continui nelle botteghe di abbigliamento e di alimentari, molestie nei confronti dei turisti. La situazione è ingestibile”. Gli ospiti dell’hotspot – o almeno “molti di questi”, dice Martello – “sono delinquenti, che vadano in carcere”.
IL NEO SINDACOè stato eletto a giugno alla guida di una lista civica, in passato aveva governato l’isola già dal 1993 al 2002. Aveva vinto le elezioni promettendo che avrebbe cambiato il sistema d’accoglienza, è stato di parola. Figlio di pescatori, ex comunista, si definiva bersaniano. Ha sconfitto nelle elezioni di giugno Giusi Nicolini, arrivata terza, dietro anche al candidato del Movimento 5 Stelle. Nicolini è conosciuta come “la sindaca dell’accoglienza”: aveva plasmato l’immagine di Lampedusa raccontata da Gianfranco Rosi in Fuocoammare, il film vincitore dell’Orso d’oro di Berlino, selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar. La stessa Nicolini che aveva ricevuto il Premio Unesco, e aveva portato Lampedusa alla candidatura al Nobel per la Pace. L’ex sindaca è amatissima da Matteo Renzi: l’aveva portata nella delegazione di “eccellenze” italiane ricevute a Washington da Obama, poi l’ha scelta nella sua nuova segreteria del Pd dopo le ultime primarie.
Quella stagione – in cui la Nicolini era un simbolo, e Renzi sosteneva che per salvare i migranti si dovesse rinunciare a qualche punto nei sondaggi – è stata seppellita dal (popolarissimo) pragmatismo del ministro Minniti. Le parole di Martello cancellano l’eredità della Nicolini, mentre la svolta di Renzi sui migranti era già arrivata con un “aiutiamoli a casa loro”.
Al corto circuito politico si è aggiunto anche il candidato sostenuto da Renzi alle prossime regionali siciliane, Fabrizio Micari.
Il rettore ha sostenuto la posizione di Martello, con una dichiarazione che dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte: “L’allarme del sindaco di Lampedusa non deve esse- re sottovalutato, – ha detto l’orlandiano – non è certo in discussione la vocazione dell’isola all’accoglienza, ma bisogna garantire sicurezza per tutti i cittadini anche a tutela degli stessi migranti. Bisogna mantenere in ogni contesto il rispetto delle regole di civile convivenza oltre che dei diritti umani”.
Secondo Giusi Nicolini, invece, Martello sta facendo propaganda sulla pelle dei migranti: “L’emergenza sarebbero due tunisini che rubano frutta? È un allarme ridicolo. Si sta cercando di ricreare quel clima di paura che c’era prima della mia elezione, quando si amministrava l’isola con la logica emergenziale. Io ho gestito drammi enormi mentre ero sindaca, mi pare che Martello stia rovinando in un sol colpo il faticosissimo lavoro che abbiamo fatto per restituire all’isola la sua dignità. Vuole creare una emergenza che non c’è più”.
Controreplica di Martello: “Non rispondo a Giusi Nicolini, non accetto provocazioni da chi ha perso le elezioni”. Si torna lì alle elezioni, ai sondaggi, alla misura del consenso, ai numeri.
L’ex prima cittadina Giusi Nicolini: “Allarme ridicolo, ci porta indietro di anni e specula sulla paura”
MENTREla linea dura fa nuovi proseliti, altri numeri vengono invece ignorati: quelli dell’Organizzazione internazionale per le migrazione, riportati qualche giorno fa da La Stampa. Nei mesi di luglio e agosto gli arrivi sulle coste europee sono stati dimezzati, ma i morti nel tentativo di migrare sono più che raddoppiati: dai 62 del 2016 ai 151 del 2017.