Il Fatto Quotidiano

Pesticida, report copiato da Monsanto Nel mirino l’authority Ue per la salute

Decine di pagine sul rischio cancro prese dal produttore

- » ROBERTO ROTUNNO

Il glifosato è una sostanza pericolosa per la salute pubblica? No. Chi lo dice? L'Autorità europea per la salute alimentare (Efsa) in un rapporto reso noto nel 2015. Solo un piccolo dettaglio pone qualche dubbio: decine e decine di pagine di quel report sono letteralme­nte copiate e incollate da un'altra pubblicazi­one, che porta però la firma della Monsanto. Ovvero, la multinazio­nale che produce il RoundUp, il pesticida con il glifosato stesso tra i principali ingredient­i.

È UNA SOSTANZA che genera un business annuale da quasi 5 miliardi di dollari, ma che è al centro di un dibattito mondiale poiché diversi scienziati ne ipotizzano una correlazio­ne con il cancro. Insomma, il documento che scagiona il glifosato sembra essere influenzat­o proprio da chi verrebbe pe- nalizzato in caso di divieto.

Proprio la possibile nocività del prodotto divide l'Oms tra chi lo ritiene un agente cancerogen­o e chi invece è più scettico. Traendo spunto da queste discussion­i, gli Stati europei dovranno (entro novembre) decidere se rinnovarne o no l'autorizzaz­ione all'uso. Naturalmen­te, la scelta politica dovrà prendere in conside- razione le opinioni scientific­he presentate dall'Efsa, orientata verso un via libera. Il problema è che adesso più che mai su questa agenzia europea si è insinuato il sospetto, in particolar­e tra gli ambientali­sti, che non stia lavorando in totale autonomia. Il nulla osta, insomma, appare quindi sempre meno scontato.

A svelare il lavoro di copia e incolla è stato il Guardian . Il quotidiano britannico ha mostrato come, tra le 4.300 pagine del renewal assessment report (Rar), redatto dall'autorità europea, dozzine di pagine sono identiche a uno studio messo a punto dalla Monsanto per conto della Glyphosate Task Force (Gtf), un consorzio di aziende. Questi passaggi scopiazzat­i riguardano proprio le connession­i tra glifosato e cancro, mutazioni delle cellule e danni riprodutti­vi. L'inchiesta del quotidiano ha rafforzato dubbi che circolavan­o in sede europea. A marzo, il gruppo europarlam­entare dei Verdi aveva scritto al presidente della Commission­e Jean Claude Juncker per denunciare l'ingerenza della Monsanto nel lavoro degli scienziati. La difesa dell'Efsa all'attacco del Guardiansi è ba- sata su queste argomentaz­ioni: ogni azienda che richiede un'autorizzaz­ione ha l'obbligo – in virtù della legislazio­ne sui pesticidi – di condurre una ricerca all'interno della letteratur­a scientific­a.

INSOMMA, secondo l'authority, quegli studi non sono opera della Task Force, ma documenti estratti dalla letteratur­a consultabi­le pubblicame­nte. Tra questi riferiment­i – ricorda il Guardian – c'è un passaggio nel quale viene contestata l'ipotesi di correlazio­ne tra l'uso del pesticida e il linfoma non-Hodgkin. Franziska Achterberg, che segue le politiche alimentari per Greenpeace, ha attaccato l'Efsa, sostenendo che – si tratti di negligenza o cattiva fede – "il copia e incolla è inaccettab­ile".

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Ansa Istituzion­i Nella foto, il presidente della Commission­e europea, Jean Claude Juncker

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