Il Front si strozza con il cous cous di Philippot
Ultradestra spaccata, il numero due criticato per aver scelto piatti non patriottici
Se
ne parla come del couscousgate. La vicenda inizia alcuni giorni fa con una foto su Twitter. Una foto che potrebbe sembrare di una banale serata tra amici o colleghi al ristorante a mangiare cous cous se non fosse che si trattava di un gruppo di responsabili e militanti del Front National e che tra loro c’era anche Florian Philippot, il numero due del partito di Marine Le Pen.
PER ACCOMPAGNARE la foto, l’attivista FN Kelly Betesh ha scritto: “Al miglior cous cous di Strasburgo”. Si sa che il partito dell’estrema destra è dilaniato da rivalità interne dalla sconfitta alle elezioni presidenziali che continua a bruciare; che la rottura potesse passare anche per un cous cous invece non si poteva immaginare. La foto ha sollevato una serie di critiche contro il vice presidente FN scatenando una polemica a dir poco surreale all’interno dello stesso partito. A Philippot è stato rimproverato di preferire un piatto del Maghreb alle specialità della gastronomia francese. Andare a mangiare un cous cous a Strasburgo e non la tradizionale choucroute alsa- ziana, un piatto a base di salsicce e cavoli, è parso ad alcuni una “provocazione” o persino un “tradimento”. Per altri non solo il cous cous non è abbastanza francese per chi si definisce patriota, ma è persino un piatto da “gauchista”. Philippot è stato per diverso tempo il braccio destro di Marine Le Pen prima di scegliere un posizionamento più moderato sulle questioni identitarie e sull’uscita dall’euro. L’ala più a destra del partito lo ritiene responsabile della sconfitta di Marine Le Pen alle presidenziali. A maggio, poco dopo la batosta elettorale, mentre Marion, la nipotina del patriarca Jean-Marie Le Pen, prendeva le distanze dalla politica, Philippot fondava il suo proprio movimento, Les Patriotes.
TRA LA PRESIDENTE frontista e il suo vice l’atmosfera è di ghiaccio. In un’intervista a Le Parisien di alcuni giorni fa la leader, che ha lanciato un “tour di rifondazione” del partito a cui vuole dare un nuovo logo e un nuovo nome, diceva che “tutti i dirigenti del FN devono concentrarsi su questa rifondazione e apportare le loro riflessioni all’interno del partito”. E non, dunque, “all’esterno”. La frecciata è rivolta a Philippot. Il giornale scriveva “i due sono sul punto di rompere”. La rete France 5 ha a sua volta mostrato le immagini girate durante un pranzo di lavoro dei responsabili FN: vi si vede Philippot allungare il bicchiere di vino per brindare con la Le Pen, ma lei invece lo ignora, volgendo lo sguardo altrove. Philippot, che deve aver preso sul serio il couscousgate, ha denunciato l’“idiozia c ar ic at ur a le ” degli attacchi lanciati contro di lui. La vicenda avrebbe potuto chiudersi qui se non fosse che invece nuovi commenti sono stati scritti sui social. I sostenitori di Philippot hanno preso le sue difese pensando forse di fare bene ma finendo col ridicolizzare ancora di più la situazione. Tra loro c’è chi ha voluto dire grazie ai patrioti “che rifiutano l’oscurantismo” e chi ha sottolineato che “neanche la pizza è poi così francese”.